L’ALFABETO DEL SESSO: LETTERA G

L’ALFABETO DEL SESSO: LETTERA G

Visto che sono –ahimè- passate due settimane dall’ultima lettera del nostro alfabeto erotico-sessuale (dico ahimè perché il tempo passa così in fretta che mi ritroverò, in men che non si dica, ad essere una vecchietta rugosa e sdentata, buona solo per un brodo caldo nelle sere di inverno), ecco pronta per voi un’altra bella sequela di paroline piccanti, tutte con la lettera G.

Come ogni volta, approfondiremo una di queste. Quale, lo capirete facilmente andando avanti con la lettura. Credetemi, ne vale proprio la pena.

Gay

Inglese per omosessuale. Si veda omosessualità.

Glande

Struttura che si trova all’estremità del pene. Velamente glosso.

Genitali

Da genĭtus, part. pass. di gignĕre «generare»; anche sostantivato al neutro pl., genitalia -ium]. – Che ha rapporto con la generazione: seme, forza, potenza genitale. Comprende fondamentalmente le gonadi maschili o testicoli, le vie spermatiche, le formazioni annesse e l'organo della copulazione (pene). Anche nell'apparato maschile si distinguono organi genitali esterni (scroto, pene, monte del pube) e organi genitali interni.

La vulva è invece l'insieme degli organi genitali esterni femminili. È costituita dalle grandi e dalle piccole labbra, dal clitoride, dal vestibolo vulvare, dall'orifizio uretrale e dall'orifizio vaginale ed è posizionata sotto il monte di Venere (l'area cutanea al di sopra della sinfisi pubica).

Ginecologia

Da gineco (donna) e -logia (discorso). - Ramo della scienza medica che si occupa dello studio e della cura delle malattie dell'apparato riproduttivo e sessuale della donna.

Gender

L'appartenenza a uno dei due sessi dal punto di vista culturale e non biologico.

Quanti tipi di gender?

Queste categorie possono comprendere transessuali, transgender, intersessuali, cross-dresser (per i quali non risulta appropriata la vecchia definizione di “travestiti”) e altre persone la cui identità di genere o di espressione sia, o venga considerata, diversa dall'identità sessuale attribuita alla nascita.

G (punto)

Zona localizzata a circa 4-5 cm. dall’ingresso della vagina, nella parete superiore, la cui stimolazione provoca in alcune donne una sensazione di piacere molto intenso. Il punto G deve il suo nome al ginecologo E. Grafenberg che lo descrisse per la prima volta nel 1950.

Gerontofilia

Attrazione sessuale per le persone anziane. “Non hai la nonna maiala, ma te la vorresti fare lo stesso.”

Ginandromorfofilia o ginemimetofilia

 

Attrazione sessuale per transessuali o donne transgender

 

Glory Hole

Si tratta di un buco in una parete divisoria in cui far passare i genitali, in genere per ricevere un rapporto orale da chi sta dall’altro lato.

Gokkun

È la versione più spinta del Bukkake: indica l’ingestione dello sperma. “Gokkun” è una parola onomatopeica, la cui pronuncia assomiglia al suono emesso durante la deglutizione (in questo caso del liquido seminale).

Gonadi

Termine scientifico utilizzato per indicare le ovaie nella donna e i testicoli nell’uomo.

Gonorrea

Malattia a trasmissione sessuale di origine batterica detta volgarmente ‘scolo’. Si trasmette per contatto con organi sessuali o materiale infetto. I sintomi nell’uomo sono pruriti, bruciori dell’uretra, secrezioni sierose o purulente. La donna non ha sintomi. Si cura con facilità con gli antibiotici.

Gang Bang

Dall’inglese “ammucchiata”, pratica di sesso di gruppo. A differenza dell’orgia in questo caso la partecipante donna è solo una, con molti partecipanti uomini. Nel caso in cui vi sia un unico partecipante uomo con molte donne si definisce reverse gang bang. I rapporti sessuali possono essere consensuali o meno. La tipologia più comune di gang bang (che si potrebbe tradurre in italiano come "ammucchiata") è quella che vede come protagonista una donna e come partecipanti un numero variabile di uomini, che si alternano nella penetrazione, oppure si rendono protagonisti di penetrazioni multiple o di altre pratiche sessuali, come il sesso orale, la masturbazione o il bukkake.

Nelle gang bang omosessuali partecipano soli uomini o sole donne.

Il 16 ottobre 2004 all'Eroticon di Varsavia l'attrice pornografica Lisa Sparxxx ha realizzato la più grande gang bang conosciuta, coinvolgendo 919 uominie battendo il precedente record detenuto dalla sua collega Houston, che il 6 febbraio 1999 aveva fatto sesso con 620 uomini. Nel 1996 l'attrice pornografica Jasmin St. Claire aveva dato vita a una gang bang con 300 uomini e 251 uomini avevano partecipato nel 1995 a quella con l'attrice pornografica singaporiana Annabel Chong.

Etimologia: ← loc. ingl.; comp. di gang (gruppo) e del volg. (to) bang ‘fottere’

La parola gang bang è un neologismo segnalato nei dizionari al partire dal 1953, prima di questa data veniva utilizzato il termine gang-shag che è segnalato dal 1927 e significa letteralmente "banda/cricca del sesso".

Due uomini durante una gang bang a una donna

Secondo statistiche più o meno attendibili, il 92% delle donne che partecipano a gang bang sono impegnate in relazioni, che nel 76% delle gang bang è presente il partner e che nel 55% delle gang bang il partner predispone l'ambiente e i partecipanti. Inoltre, il 42% delle gang bang sono sempre videoregistrate e un altro 42% lo sono saltuariamente. Lo studio ha anche rilevato che con più frequenza è l'uomo a introdurre la propria partner a esperienze di gang bang, in alcuni casi con i suoi amici uomini in eventi sociali di qualche tipo.

Nel Cinquecento era invalsa e richiestissima, tra le cortigiane di Venezia (erano migliaia), l'usanza del cosiddetto Trentuno, denominazione probabilmente riferentesi ai 31 giorni del mese concentrati in una sola giornata, che consisteva nel fare sesso con trentuno uomini consecutivamente, come racconta Lorenzo Venier nel poemetto La Zaffetta, celebrando (così piace scrivere a coloro che firmano articoli seri) le arti della cortigiana veneziana Angiola Zaffa.

In realtà La Zaffetta  (così chiamata perché figlia di un poliziotto, detto appunto zaffo, con connotazione dispregiativa equivalente più o meno a “sbirro”) è stata composta nel 1531 da Pietro Aretino (e soltanto firmata dal Venier nobiluomo veneziano che si vantava di essere un fine poeta) ed è un poemetto in ottava rima (114 stanze di 8 versi l’una dove per stanze si intendono le strofe), di intonazione morale e satirica, che racconta lo stupro di gruppo (il cosiddetto 'trentuno') contro la cortigiana veneziana Angela Zaffa (in realtà Angiola dal Moro, apprezzata meretrice figlia di uno zaffo, da cui il soprannome di zaffetta), organizzato da un cliente a cui lei aveva rifiutato di aprire la porta. Ma per Dio, può mai un uomo onesto, disposto pure a pagare per scopare, sopportare il rifiuto di una troia che arriccia il naso solo perché al succitato “signore” è troppo insistente?

In realtà l’onesto sior era un giovane patrizio (si vociferava si trattasse dello stesso Venier che poi per riabilitarsi buttò tutto in farsa pagando l’Aretino per scrivere al posto suo) che della meravigliosa Angiola si era perdutamente innamorato.

In bella sostanza la vicenda è la seguente. La Dal Moro era una cortigiana molto bella e affascinante, così avvenente che si poteva permettere di far la preziosa, di esser capricciosa, di rifiutare inviti importanti. Si vantava inoltre di esser figlia del Procuratore Grimani. Un giovane patrizio che la frequentava assiduamente se ne innamorò perdutamente e la frequentò così tanto da sperperare un sacco di soldi e dilapidare una fortuna (forse un caso di findom?).

Un bel giorno, forse perché non aveva voglia di cavalcare, forse voleva far la preziosa o magari si era semplicemente annoiata, sta di fatto che non lasciò entrare in casa il giovane innamorato che restò a bocca asciutta, fuori in calle. L’aristocratico baldanzoso giovine (che è probabile fosse lo stesso Venier) se la legò al dito. Meditò così una vendetta da consumare fredda qualche tempo dopo invitando la bella e sensuale Zaffetta ad una gita giornaliera in barca fino a Malamocco (chi lo sa, forse allora come oggi vi si andava a mangiare il pesce e poi a fare il bagno). I vogatori però non si fermarono alla vecchia Metamauco (antico nome di Malamocco) e a colpi di remo e cigolar di forcole portarono la gondola e il suo contenuto fino a Chioggia, che detto tra noi non è per nulla vicina! Il programma iniziale era fattibile in giornata, infatti da Malamocco si poteva tornare, e questo era il motivo per cui la Zaffetta aveva accettato. Era ovvio che il giovane aitante chiedesse alla bella Angela di fermarsi a dormire a Ciòsa (Chioggia in dialetto) e direi anche che era praticamente impossibile proporre altro. Alla cena partecipavano anche altri amici del giovane nobiluomo che, quando giunse l’ora di andare a dormire, tutti sicuramente alterati dal vino che aveva accompagnato la grande abbuffata, prese la sua bella per mano dicendole “sangue mio, andiamo a letto”. Arrivati in camera la musica cambiò di botto! La inchiodò sul letto (non nel senso artigianale del termine ovviamente) e se la pigliò per primo senza tanti preamboli… dico per primo perché in quella stanza si trovavano altri trenta (30) uomini… lo “scherzo”, la vendetta atroce era cominciata.

Dettaglio da non trascurare, Tiziano (sì, proprio lui l’immortale Tiziano Vecelio pittore) chiese e ottenne che l’Angiola posasse per lui. Pare proprio che la zaffetta sia una delle 2 donne del capolavoro di Tiziano Vecelio "amor sacro e amor profano”, esposto presso la Galleria Borghese a Roma. E ironia, la zaffetta sarebbe proprio quella delle 2 che rappresenta il "sacro".

Regaliamo ai lettori più curiosi e morbosi di RR che ne avessero voglia, il testo integrale della Zaffetta:

Basta linkare qui:  https://www.mori.bz.it/Rinascimento/Veniero.pdf

Un estratto? Ma sì, dai… eccovi un’ottavina tra le meno sconce:

Puttane ladre, che vi disdegnate

Tener un gentil'huom per vostro amante,

D'un gentil'huomo un'arlasso ascoltate

Fatto à una gentil porca galante,

C'ha privilegio fra le nominate,

Qual fra le vacche la Puttana Errante;

Et finir senza dubbio vi prometto,

Come ch'i ho, quel ch'io vo dirvi, detto.

E poi ancora un’altra strofa, più spinta, nel bel mezzo del 31:

Non voglio gioie, non voglio catene:

Vo fotter, disse Marcon à la pace;

Et voltatala in giuso con le schiene,

La balestra scarco due volte in pace.

Dopo costui un barcaruol ne viene,

Che 'l chiavar di buon core piu gli piace,

Che la merenda non fa su la barca,

Se bee senz'acqua al boccal vin di Marca.

Mentre Ser barcaruol facea i suoi fatti,

Ecco à la porta una quistione appare,

De la camera dico, perche ratti

I Chioggiotti son corsi per chiavare,

Come su i coppi di Genaro i gatti

Corron con incazzito imagolare;

E la Zaffa barette ahime dicea,

E 'l gentilhuom di fuor le rispondea:

Madonna mia, il mondo è fatto à scale.

Sempre non ride del ladro la moglie.

À Chioggia scende chi à Venetia sale,

E pur tallhor de le volpi si coglie.

Voi rideste di me di carnevale,

Quando ch'i havea del vostro amor le doglie:

Hor di quaresma io mi rido di voi,

Et cosi pare il gioco va fra noi.

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Ma per tornare a più basse e consone altezze, terminiamo con qualcosa di più moderno, il racconto di una qualunque gang-bang ambientato nel 2021:

Al privè con mia sorella

Alcuni mesi fa io e mia sorella siamo usciti e per la primissima volta siamo entrati, assieme, in un night club… in uno di quei locali dove, se sei fortunato, ti scopi la più porca delle donne di là dentro, e rimorchi gente con la grana!! In circa sei mesi che io e lei stavamo assieme, che scopavamo, mai avevamo messo piede in un locale del genere e proprio alcune sere fa, approfittandone anche della sua inaugurazione, io e Mariella abbiamo deciso di andarci… di provare anche questa esperienza.

Giorni prima ci eravamo messi in contatto con i gestori del locale, abbiamo mandato una nostra foto, un relativo certificato medico di sana costituzione, assenza di malattie infettive e veneree e dopo un paio di giorni abbiamo ricevuto il relativo biglietto di invito con tanto di tessera per far parte di quel night club.

Sennonché io e mia sorella ci preparammo anche mentalmente della nuova esperienza che pochi giorni dopo avremmo fatto. Lì era richiesto un certo stile: un abbigliamento sexy ed elegante e soprattutto molta… disponibilità nei rapporti extraconiugali! Ci recammo così il martedì verso le 22.30 come da appuntamento in quel locale, io con un abbigliamento pressoché sportivo, pantalone e giacca mentre Mariella vestita da gran porca. Una bella veste nera attillata alle sue forme rotonde, un paio di scarpe dal tacco alto, tipo vetrate, uno scialle di pizzo nero sulle spalle, capelli avvolti su di un fianco e un trucco marcato e dai colori accesi.

Sotto al vestito poi indossava un coordinato di pizzo nero da paura; perizoma autoreggenti e reggiseno… che aveva acquistato per l’occasione. Non appena entrammo nel locale, accolti da una Hostess e da uno Steward elegantissimi e davvero molto belli.. lei una strafiga… ci accomodammo in uno dei tanti angolini arredati con dei divanetti di velluto rosso, circondati da altrettanti divanetti, da luci soffuse che creavano atmosfera, da candele sparse un po’ ovunque, ci vennero offerte due coppe di champagne.

Io più di lei mi trovavo un po’ spaesato, non ero mai stato lì, lei sì lei… conosceva cosa si faceva li dentro… non era la prima volta che quella “Troia” entrava in un locale notturno… e girandomi attorno notavo come già alcune coppie erano entrate in tema. Mi voltai e notai come una coppia giovane si scambiava con un altrettanta coppia coetanea; lui prendeva lei dell’altra coppia e viceversa e come se nulla fosse si scambiavano baci e si toccavano. Ad un tratto notai come una coppia con lui sulla 50ina lei sui 45 anni si vennero a sedere accanto a noi; lei al mio fianco… lui accanto a mia sorella.

“E’ la prima volta che venite in un locale del genere?”

“Sì!” risposi io; Mi voltai verso mia sorella e vidi come lui già aveva messo le mani sulle cosce di mia sorella; questa non appena l’uomo mise le mani in mezzo alle cosce lo lasciò fare, si abbandonò pian piano sul divanetto. Si voltò verso di me e mi disse… ·

“Giorgio… mi sta toccando!”

“Non preoccuparti!!” risposi mentre la donna anche su di me si stava dando da fare. Questa infatti aveva preso anche lei a toccarmi, le sue mani le avevo già sulle mie gambe e piano piano salivano verso il cazzo; la donna si voltò verso mia sorella e disse: “Vediamo chi è più brava!”.

Capii allora che con due sole battute lo scambio era avvenuto. Mi dovevo scopare quella signora e assistere a quell’uomo che si sbatteva mia sorella davanti a me. Mia sorella non sembrava intimorita, anzi, era aperta e disponibile a quello scambio e la cosa mi eccitava ancora di più; mi è sempre piaciuto vederla scopare!

La donna iniziò così a strusciarsi su di me, mettendomi le mani sul cazzo e facendomelo indurire da dentro i pantaloni mentre già Mariella aveva divaricato le cosce e lasciato fare a quell’uomo che le stava procurando piacere inauditi. I miei occhi non facevano altro che ammirarla; ero geloso a pensare che mia sorella si stava facendo scopare in quel locale, in quella situazione da uno sconosciuto, la cosa oltre ad eccitarmi mi infastidiva un tantino!

Ma lasciai fare.. mi piaceva! Capii da come mugolava quella donna che ci stava e la moglie vedendo la disponibilità di mia sorella mi disse se volevo utilizzare il preservativo o meno, decisi di metterlo, lei stessa si alzò andò a prenderne un paio che lasciò sul tavolino, ne prese uno e mi chiese di metterlo. ·

“Eh no, cara, prima me lo devi fare indurire per bene.. hai visto la mia donna come lo ha fatto diventare duro a tuo marito, bhe, fa lo stesso!” Lei sorrise e uscendomelo dai pantaloni iniziò a segarmi.

“Ancora non mi hai detto come ti chiami…” domandai io;

“Anna! “Rispose lei riprendendo lesta a segarmi.

“Ci sai fare, Anna, sei fantastica con quelle mani!”

“Non è la prima volta che faccio queste cose! Grazie!” Rispose lei. Anna aveva un gran paio di tette e così mentre mi segava con una mano, con l’altra si sbottonò la giacca e sbuffò fuori le tette dicendomi se erano di mio gradimento.

“Cazzo, che tette, hai un seno meraviglioso!” Risposi. Nel frattempo anche mia sorella non perdeva tempo, Carlo le aveva già alzato la gonna e abbassato le bretelle del vestito mettendo in mostra quel magnifico reggiseno merlettato, quel gran paio di tette della vacca che già facevano gola a parecchi “guardoni” del locale, che passando dalle nostre parti, non esitavano a rimanere ad osservare mia sorella al lavoro e a darle una strizzatine veloce! Mariella ci osservò un attimo, dopo di che Carlo…

“Ehi, Mariella, non è che tu sapresti fare meglio di mia moglie?”.

“Sta a vedere, caro!”. La risposta affermativa di Mariella mi fece notare come quella troia si ci mise di fianco e afferrandogli il cazzo in bocca iniziò a sbocchinarli.

“Accidenti, Anna, hai visto Mariella con tuo marito cosa cazzo stanno facendo?”

“Si che li ho visti, ma la tua signora ne ha di leccare se vuole farlo sborrare!

“Cioè?” domandai io.

“A casa s’è fatto fare una sega prima di venire qui che ora per farlo sborrare il culo glielo farà rosso dalle pompate!” rispose Anna.

“Ah,però!” esclamai;

“Povera sorellina!” pensai, Anna mi stava indossando il preservativo mentre Mariella sbavava sul cazzo di Carlo. Ad un tratto notai come un secondo ragazzo si affiancò a mia sorella e uscendo il suo cazzo e facendoglielo impugnare tra le mani le ordinò di leccarglielo anche a lui, mia sorella da ingorda autentica fece quanto chiestole e afferrando entrambi i cazzi si divideva tra Carlo e il suo nuovo uomo che senza alcun permesso infliggeva solenni schiaffi alle chiappe di Mariella. Io non facevo altro che ascoltare le urla di mia sorella i mugolii dei due maschi mentre Anna mi offriva il suo corpo per prenderla e penetrarla.

“Vieni, Giorgio, mettiamoci qui!” mi fa Anna. Alzandoci e spostandoci alcuni divanetti più in la, lasciamo mia sorella e i tre completamente da soli, mentre Anna rimasta tutta per me inizia a sfilarsi via la gonna rimanendo in tanga; si sbottona completamente la giacca e facendomi sedere sul divano mi monta a candela allargandosi la figa e lasciandosi andare giù.

Anna non è come Mariella, ma le sue tette e il modo come gode e mi fa godere è fantastico, degna di una 25 enne! Ha delle unghia curatissime, lunghe e smaltate di un rosso fuoco che non fanno altro che graffiarmi la schiena e di solleticarmi le palle e il modo in cui mi sta sopra mi fa morire dall’eccitazione.

Ma i miei occhi ad un certo punto scorgono mia sorella che si sta preparando anche lei a prenderlo direttamente nel culo. Il ragazzo si sdraia davanti a lei, le sposta il perizoma e cerca di entrarle dentro. Mariella gli chiede di mettere il preservativo. Quello in un attimo esegue il comando, lo indossa e non perde alcun tempo per prenderla da dietro. Non fa in tempo a pomparla dentro che immediatamente esplode dentro al preservativo una sborrata enorme che svuota sulle natiche di mia sorella che lesta si sparge tra le mani accarezzandola. Il giovane ragazzo ringrazia della scopata che Mariella gli ha offerto e lascia il posto a disposizione di Carlo che rivolgendosi a lei dice: “Voglio scoparti come Anna”.

“Sì!”. Mia sorella fa indossare il preservativo anche a Carlo e dopo averlo fatto sedere gli sfila via i pantaloni e le mutande. Mariella mi guarda, si volta dando le spalle a Carlo e puntandoselo sulla figa si lascia andare giù. Carlo l’afferra per le tette, le sfila via il reggiseno e lasciandola in sole calze e scarpe inizia a scoparsela.

Anche Anna fa come mia sorella; anche lei si volta e rimanendo anche lei in sole scarpe e autoreggenti inizia a competere con Mariella. Sale con le gambe sul divanetto e con forza si lascia scopare. A volte dovevo dirle di calmarsi perché, non lo nascondo, mi faceva un po’ male per come scendeva sulle palle!

Dopo circa una decina di minuti una coppia si aggiunge a noi 4; una coppia di giovani ragazzi, fedi alle dita, non avranno avuto più di 30 anni entrambi! La moglie venne verso di noi mentre il marito andò verso Carlo e Mariella. Anche per loro era la prima volta in un locale e subito la donna inizia a leccare le tette a Anna; la ragazza aveva un gran bel culetto tant’è che chiesi a Anna di farmelo provare; ma la mia richiesta non fu esaudita proprio perché immediatamente questa fu presa da dietro da un uomo fuori dal gruppo.

Allora non mi restava altro che il culo di Anna che afferrandola la voltai di schiena, appoggiandola al divano, mettendola a pecora e presi a scoparla da dietro. Il culo di Anna è completamente aperto, noto come il mio cazzo, seppur di modeste dimensioni entra ed esce in maniera molto veloce senza procurarle alcun “danno”.

Voglio sentirla urlare e inizio a darle schiaffi possenti sulle natiche che la signora accoglie girandosi e dandomi del “porco!”. Anna urla, sta godendo e più io la picchio più lei si eccita solleticandomi le palle con quelle unghia e dimenandosi come una vipera. Dall’altra parte mi accorgo come Mariella sta godendo con due cazzi, uno tra le cosce un altro tra le labbra.

Carlo le da colpi tra le labbra della figa strapazzandogliela con le dita mentre l’altro, tirandola per i capelli, non fa altro che sbatterle il cazzo in faccia e tra le labbra sino a quando non esplode sul suo volto. Mariella s’accarezza il viso con una mano, spargendosi addosso la sborra che va a cospargere volto, seno e figa; mentre Carlo proseguiva a incularsela. Ci sentiamo ormai al centro dell’attenzione, ma così non era, in quel locale c’erano altre coppie che facevano le nostre stesse cose e la cosa era normale in quel posto, eccitante per chiunque lo praticasse. Anche Anna era diventata oggetto di sfogo per altri maschi che a turno o a coppia scaricavano su di lei i loro orgasmi. Tra le nostre due donne sembrava esserci una gara a chi faceva sborrare di più…

“Anna, sto sborrando, Anna, sto venendo, ti prego voltati!” esclamai. Feci girare Anna, la feci inginocchiare davanti a me, dopo di che uno schizzo veloce e rapido gli si andò a schiantare sul volto e sulle labbra che Anna non esitò a ripulirsi con quella fantastica lingua e quelle fantastiche labbra.

Rimanemmo un po’ seduti aspettando che anche Mariella avesse finito il suo lavoro, osservando come i maschi scaricavano su di lei, mi eccitavo da morire. Anche Carlo sborrò su mia sorella; le inondò la schiena e le chiappe lasciando che la sua sborra le colasse dalle cosce e che lei stessa raccolse con le mani. Mi diverte vedere Mariella che gode e scherza con altri ragazzi. La sera a casa eravamo un tantino esausti, stanchi, soddisfatti e appagati di quella nostra prima esperienza in un night club.