ALFABETO DEL SESSO: LETTERA N

ALFABETO DEL SESSO: LETTERA N

La lettera N è molto interessante, come avrete già intuito dalla copertina di questo articolo. Scommetto che molti di voi hanno più volte desiderato di incontrare una ninfomane. Però, se posso permettermi un luogo comune, una frase fatta tanto cara al mio mentore, “non è tutto oro ciò che luccica”. Insomma, l’incontro con una ninfomane potrebbe essere piacevole ed eccitante all’inizio, ma alla lunga… Leggete e capirete.

Prima però di giungere all’approfondimento della ninfomania (approfondimento che accontenterà sia gli amanti del gossip che coloro maggiormente interessati agli aspetti scientifici), eccovi alcuni termini legati al sesso, che, come gradini di una scala, vi condurranno infine sulla terrazza panoramica.

Necrofilia

Tendenza sessuale degli individui che provano eccitazione di fronte a tutto ciò che riguarda la morte. Alcuni arrivano ad avere rapporti sessuali con i cadaveri.

Nuru

E’ una tecnica giapponese di massaggio erotico proveniente dalla città di Kawasaki. Il massaggio viene effettuato da una massaggiatrice nuda che strofina il suo corpo contro quello del cliente, anch'egli nudo, dopo che entrambi si sono ricoperti di una apposita lozione inodore e insapore.

Il nome deriva dalla parola giapponese "nuru", che significa scivoloso/ liscio. La lozione viene preparata facendo uso di foglie di alghe marine ed è nota come "nuru gel" in inglese. Il gel viene applicato a mano sull'intera superficie corporea della massaggiatrice e del cliente. Durante il massaggio, entrambe le parti cercano di ottenere il massimo contatto fisico, con la massaggiatrice che spesso fa aderire l'intero corpo su quello della persona che ha chiesto il trattamento. Le forti sensazioni tattili che ne derivano sono ritenute in grado di far diminuire notevolmente lo stress.

Nerchia

Cazzo

Narratofilia

Eccitazione per le parole oscene (conosciuta anche come "aiscrofilia") o comunque per conversazioni a base di sesso.

Nasofilia

Parafilia caratterizzata da una forte attrattiva sessuale per il naso (detta anche “rinofilia”).

Da qui il detto “se c’hai (voce del verbo ciavere) il cazzo piccolo, puoi rifarti col nasone!” (da Tino experience).

Nubs

In inglese tette piccole

Nyataimori

Cibo (tipicamente sushi) servito su un corpo nudo.

Nymphomaniac

Termine inglese che definisce persona affetti da dipendenza psicologica e fisica per il sesso.

NINFOMANIA

Perversione sessuale relativamente rara caratterizzata dall’esaltazione dell’impulso e dell’eccitazione erotica che spinge una donna alla costante ricerca di nuovi partner con cui avere rapporti sessuali.
La vera ninfomane si distingue dalla donna che ha semplicemente una grande carica erotica, per il fatto che non prova emozioni né sentimenti nei confronti del partner, e generalmente rimane insoddisfatta dal rapporto.

Al fine di dare nomi e immagini a quanto detto eccovi 10 ninfomani famose scelte per voi:

1. Luisa Zissman...

Dopo The Apprentice, Luisa si è fatta aiutare quando ha ammesso di avere un problema: mi è stata diagnosticata una dipendenza dal sesso. Penso che sia quando interferisce con la tua vita che ti viene diagnosticata una dipendenza dal sesso. Una fonte ha affermato che era solita inventarsi un incontro al lavoro per andare a fare un incontro.

2. Jodie Marsh...

È famosa per essere diventata celibe, ma ammette di aver lottato con il suo bisogno di sesso prima: “Ai tempi della mia vita festaiola ero una totale dipendente dal sesso. Ero una ninfomane che aveva bisogno di sesso cinque volte al giorno. Poi ho attraversato una zona asciutta dove non riuscivo a trovarne. Penso di aver intimidito gli uomini, ero una bestia. Ero oltraggiosa, rumorosa, laica. Un sacco di ragazzi mi volevano bene, ma erano terrorizzati. Ho messo fuori le persone. Non me ne fregava un cazzo, ero incontrollabile. Avrei sfacciatamente avvicinato un tizio in un club e gli avrei chiesto di venire a casa a fare sesso”.

3. Kim Kattral

Ricordando l'«appetito sessuale» di Samantha Jones in «Sex and The City», non stupisce che l'attrice abbia confessato di essere dipendente dal sesso: sull’argomento ha pure scritto un libro: «Satisfaction: The Art of the Female Orgasm» insieme all'ex marito, Mark Levinson.

4. Mel B

A precisa domanda, l'ex Spice Girls ha confessato di avere «una libido molto sviluppata» e di avere bisogno «di una vita sessuale particolarmente varia».

5. Lindsay Lohan

Dopo le voci di innumerevoli uomini e donne che andavano a letto, e dopo che un elenco delle sue conquiste è apparso online, le è stato chiesto se i suoi periodi in riabilitazione avessero qualcosa a che fare con la dipendenza dal sesso.

Ha detto: Era un sacco di cose ... lo sai. Mi piace fare sesso e odio dormire da sola.

6. Denise Welch

Quando Piers Morgan le ha chiesto della voce che fosse andata a letto con oltre 1.000 uomini, lei ha risposto: mi piace il sesso. Qual è il problema di essere un sexaholic?

L'attrice britannica, vincitrice del Celebrity Big Brother 2012, è stata a letto con più di 1000 uomini ed ha confessato di essere dipendente dal sesso e di aver più volte tradito il marito (consenziente). Cosa non si fa per amore…

7. Kate moss

La modella britannica si è rivolta ad uno dei migliori centri specializzati, il The Meadows di Wickenburg, un vecchio ranch da oltre mille dollari al giorno.

8. Brianne Davis

I segreti piccantissimi di una star di Hollywood. È l'attrice Brianne Davis, star della serie Lucifer in cui interpreta il Detective Dancer, a svelarli nel libro autobiografico Secret life of a Hollywood sex & love addict. Tradotto in italiano: "La vita segreta di una sesso-dipendente di Hollywood", titolo che è tutto un programma. E i contenuti se possibile sono ancora più scabrosi.

Come rivelato anche durante una intervista per il podcast di Jessica Hall Flashbacks, la 39enne Brianne non riusciva nemmeno entrare in un ristorante senza "cercare di portarsi a letto i camerieri".

9. Antje Crapnik

È morta praticando ciò che amava fare di più: sesso.
Si è spenta così Antje Crapnik, la 47enne soprannominata la ‘ninfomane di Monaco’.
Prosperosa e avvenente, Antje era solita adescare maschi in strada o nei locali per poi ‘imprigionarli’ in casa e sottoporli a estenuanti maratone di sesso.
Li attirava indossando abiti molto attillati che mettevano in evidenza il suo seno.
L’ultimo ‘ospite’ di casa Crapnik è stato un uomo che ha conosciuto in un bar del centro di Monaco.

10. Britney spears

Nel documentario «I Am Britney Jean» la cantante aveva rivelato di essere diventata dipendente dal sesso a causa di un disturbo bipolare che l'aveva portata alla ninfomania.

Vorrei offrirvi anche una bellissima intervista realizzata da “Le Iene” a una ninfomane anonima, reale e mascherata:

https://www.iene.mediaset.it/video/rosanova-ninfomane_599581.shtml

più un’altra testimonianza succosa ed esplicativa dell’argomento:

«Facevo sesso con 7 maschi al giorno e godevo nel buttarmi via»

«Bastava uno sguardo. Mentre ero tra i banchi del supermercato. O al bar, bevendo un espresso. Anche aspettando l'autobus e quando facevo benzina sono riuscita a beccare un uomo e a farmi scopare. Subito. Lì, in un parcheggio, in macchina, su una panchina in un parco, oppure portandolo a casa mia, perché no? In una giornata sono arrivata a farmi sbattere – e sottolineo il verbo, perché quello non era fare l'amore – da sette maschi diversi. Giovani, belli, brutti, bianchi, neri, gentili, rudi, colti, rozzi: tutti avevano qualcosa che mi faceva scattare una voglia incontrollabile di fare sesso. Delle conseguenze non mi sono mai preoccupata. L'urgenza di averli sopra, sotto e dentro di me superava ogni ragionamento. Il desiderio era come un fuoco che mi spingeva verso di loro, verso l'ennesima scopata che quasi sempre mi lasciava insoddisfatta. Ero come un giocatore che non riesce a fermarsi davanti a una slot machine, o che non può alzarsi dal tavolo verde e, anche se non vince mai, ritenta pensando che la volta buona arriverà e prima o poi gli pioverà la fortuna in tasca. Ecco com'ero: per me il miraggio della fortuna si chiamava orgasmo. Sono stata ninfomane. Anche se adesso si dice ipersessuale, il risultato non cambia. Mi sono rovinata la vita per anni. Un uomo mi guardava e volevo andarci a letto. E lo facevo, sempre. Che fossero sconosciuti, o che si dichiarassero amici, per me era chiaro che si approfittavano della situazione: tutti erano ben disposti a possedermi e io non vedevo l'ora che lo facessero.

Dopo questo esauriente elenco di ninfomani più o meno famose, addentriamoci nel significato del termine Ninfomania.

Il termine “ninfomania” viene dal greco antico nýmphē che vuol dire "sposa" e nella mitologia è anche il nome di una divinità femminile, e “mania”, che si riferisce a un tipo di follia. Questa parola fu coniata nel ‘700 dal medico francese J.D.T. de Bienville, autore del testo “La ninfomania, ovvero trattato sul furore uterino”, dove l’autore descriveva un incremento morboso dell’istinto sessuale femminile.

Per coniare il termine Bienville ricorse alle mitologiche ninfe, divinità della natura il cui culto si svolgeva all'aperto o in piccoli santuari (ninfei). Esse, tuttavia, erano anche note per apprezzare l'amore dei mortali. Il medico francese attribuì a quest'ultima caratteristica, portata all'eccesso, un valore patologico e parlò di "ninfomania". La medesima è definibile come ipersessualità femminile (c'è anche la meno ricordata equivalente maschile, la satiriasi). Entrambe, comunque, stanno a indicare l'ossessiva ricerca di partner sessuali, senza che a essa si possa strettamente legare la ricerca del piacere. Il testo di Bienville è il documento di un'epoca più che l'analisi scientifica di un problema. E resta un'interpretazione settecentesca della sessualità, figlia per molti aspetti delle ricerche illuministiche, che poi riuscirà a influenzare, oltre il sentire comune, anche la letteratura, soprattutto quella ottocentesca.

Ci sono casi in cui l'attività sessuale diventa una vera e propria ossessione, un disturbo definito genericamente ipersessualità, detto anche ninfomania se riguarda le donne e satiriasi se interessa gli uomini. Si tratta di una forma di dipendenza subdola, socialmente ancora poco affrontata, che impedisce di vivere una sessualità in maniera sana ed equilibrata e che può ripercuotersi negativamente anche sulla vita sociale, affettiva, lavorativa e fisica di chi ne soffre, esponendo a un maggiore rischio di malattie a trasmissione sessuale, gravidanze indesiderate, rottura delle relazioni di coppia, sensi di colpa, problemi a livello economico e familiare e molto altro ancora.

Che cosa è l'ipersessualità? «Si tratta di un disturbo del comportamento sessuale, detto anche "dipendenza sessuale". Il tema è in realtà ancora poco conosciuto e molto discusso, in quanto non tutti gli studiosi riconoscono che esista un’ipersessualità patologica, ma solo un’accentuazione, in alcuni individui, della normale sessualità. Comunque, il disturbo è stato inserito di recente nel manuale psichiatrico ICD, come ‘disturbo del controllo degli impulsi’. Si tratta infatti di una vera e propria dipendenza, come da alcool o droghe o gioco d’azzardo, in cui l’individuo si sente spinto compulsivamente ad atti sessuali continui, ripetuti, eccessivi, che vanno dal rapporto sessuale a forme di esibizionismo e voyeurismo. Il comportamento sessuale sfugge al controllo del soggetto, e diventa simile a un sintomo ossessivo, che si impone martellante nella mente e deve essere soddisfatto. A mio parere, il disturbo è molto simile all’OCD (disturbo ossessivo-compulsivo) e ha tutte le caratteristiche delle dipendenze».

Ci sono dei sintomi specifici che permettono di riconoscerla? «L’eccesso nelle fantasie o atti sessuali, spesso promiscui, è il sintomo evidente e principale. Altri sintomi sono le situazioni secondarie, cioè derivate dal disturbo: la persona arriva a trascurare tutti gli altri aspetti della vita, con danni personali e nella sfera affettiva e professionale, può associarsi abuso di alcool o sostanze per inibire la spinta. In generale, è una dipendenza non difficile da riconoscere perchè il soggetto non riesce a nasconderla, anzi è sopraffatto da essa. Sono nati anche dei test specifici, nel tentativo di fare diagnosi differenziale dalla normale ipersessualità, dalla troppa libido di certi individui che però resta nell’ambito della normalità. Per diagnosticare questo disturbo occorre che la vita del soggetto sia invalidata dal disturbo, che la persona subisca un progressivo deterioramento».

Ne soffrono indistintamente sia uomini che donne o c'è una prevalenza in uno dei due generi? «Le ricerche dimostrano una prevalenza nel sesso maschile, come d’altronde in tutte le perversioni. Se compare nella donna, è più facile che la donna si sia adattata ad un partner ipersessuale».

Quali sono le cause più frequenti? «Le cause sono ancora misteriose. Da parte di cognitivisti sono state ipotizzate alterazioni degli schemi relazionali di base, da parte di psicoterapeuti si intravvede il trauma precoce, situazioni traumatiche o fallimentari nell’infanzia con la madre e le prime figure di riferimento; dal punto di vista neurobiologico, si ipotizzano alterazioni dei neurotrasmettitori, esattamente come per la depressione. In effetti la depressione o il disturbo bipolare concomitanti sono frequenti. Come in tutte le perversioni, è indubbio che le ragioni genetiche risalgano all’infanzia, sia alle prime interazioni madre-bambino, sia alla presenza di gruppi familiari disfunzionali. Come tutte le dipendenze, può anche essere una modalità con cui il soggetto combatte una depressione sottostante, una mancanza di autostima e una fragilità narcisistica. Dunque, l’eziopatogenesi è complessa e multifattoriale, e andrebbe vista da caso a caso».

Come si affronta il problema? «Le terapie sono ancora molto generiche e aspecifiche. Il punto di partenza è la consapevolezza, si può curare una persona solo se è consapevole del problema e cerca un cambiamento, il che non è frequente in questi casi. L’ansia e la depressione o mania concomitante si possono curare con i farmaci, che danno un sollievo sintomatico ma non affrontano le cause. Una psicoterapia, individuale o anche di gruppo, psicoanaliticamente orientata può andare più a fondo, e se è accettata è senz’altro l’indicazione principale».

Federico Faruffini (1831-1869) – Le orge di Messalina – 1867/68

Federico Faruffini (1831-1869) – Le orge di Messalina – 1867/68

Ninfomania o Ipersessualità? Una iperbole clinica.

L'ipersessualità, meglio conosciuta nel campo erotico-letterario, storico, cinematografico, e di certa pubblicità, sotto il nome di Ninfomania (anche se non sono termini intercambiabili, in quanto la seconda rappresenta un bisogno incontrollabile da parte di una donna, di avere rapporti sessuali indipendentemente dal fatto che essi siano soddisfacenti o meno, mentre l’ipersessualità rappresenta un’ attività sessuale superiore alla media del gruppo sociale di appartenenza, per esigenze fisiologiche o patologiche), allorquando “affligga” il genere femminile e Satiriasi quello maschile, non è un disturbo classificato nosograficamente nel D.S.M.5, in quanto non si è raggiunto il consenso unanime rispetto  al fatto che la dipendenza sessuale esista effettivamente come disturbo a sé stante, oppure rappresenti una variante di altri disturbi con una loro espressività psicopatologica in campo sessuale.

Ciò che è stato rappresentato, in più parti, della ninfomania è la schiavitù alla quale le donne che la manifestano sono sottomesse, senza provare nessuna remora morale o sociale. La soddisfazione del loro bisogno è breve e il desiderio persistente. A volte il godimento è presente, a volte assente, ma non è importante. Il bisogno della ninfomane non è meramente sessuale: essa cerca una comunicazione con gli altri attraverso il proprio corpo, che sostituisce la parola e di questo è prova l’intercambiabilità e la mancanza di specificità dell’oggetto sessuale per cui eterosessualità e omosessualità si alternano e si sovrappongono facilmente.

Fenichel ha parlato di ninfomania compulsiva, un’iperattività sessuale simile al rituale di una nevrosi ossessiva. La ninfomania fallica si riscontra in donne che non accettano la femminilità e ricercano i rapporti sessuali a un ritmo frenetico nella speranza, di ‘appropriarsi’ del pene.

La ninfomania controfobica è propria di donne che non sopportano la solitudine o lottano contro tendenze omosessuali latenti.

La ninfomania psicopatica è una iperattività sessuale che si manifesta soprattutto grazie all’allentamento dei freni inibitori. La si può riscontrare in certe forme di oligofrenia ed epilessia. La ninfomania immaginaria sarebbe per lo più una pseudo-eccitazione di donne affette da un disturbo istrionico di personalità.

In realtà, la vera ninfomania è rara: la grande maggioranza delle donne che vengono descritte come ‘ninfomani’, in realtà sono dotate di un forte temperamento erotico ed hanno un comportamento sessuale molto promiscuo.

Era giunto, inizialmente, il suggerimento di inserire nel Manuale una categoria a sé stante per le varie forme di ipersessualità, come per le Parafilie, ma si correva il rischio di classificare come disturbo anche quelle fantasie, quella parte di immaginario erotico che consente di vivere una sessualità “sopra le righe”, che non è, però, patologia.

Il termine che troviamo è “Sex Addiction”, o dipendenza sessuale, che viene utilizzato per descrivere il comportamento sessuale di una persona che manifesti un intenso desiderio se non una vera e propria ossessione per il sesso.

Dunque, ipersessualità come:

- effettiva dipendenza, al pari di altre dipendenze come l'alcolismo e la dipendenza da sostanze psicoattive;

- una forma di disturbo ossessivo-compulsivo, in cui l’atto compulsivo viene vissuto come necessità urgente ed inevitabile per placare l’ansia;

- disturbo del controllo degli impulsi;

oppure…. derivante da contesti ed influenze culturali e di altro tipo?

Sex addiction è, quindi, un quadro diagnostico che presenta una serie di comportamenti, che vanno dalla masturbazione compulsiva, alla promiscuità sessuale, al sesso a pagamento, all'utilizzo esagerato di materiale a contenuto pornografico.

È una condizione psicopatologica distinta dalle Parafilie, caratterizzate da fantasie, impulsi o comportamenti accompagnati da eccitazione sessuale che riguardano oggetti, la sofferenza o l’umiliazione di se stessi o del partner, bambini o altre persone non consenzienti, anche se le due diverse condizioni possono presentarsi comorbili.

Una delle prime differenze riguarda l’egosintonia e l’egodistonia, ossia il riconoscere il sintomo come conforme o difforme al Sé, ossia, più semplicemente, il viverlo più o meno serenamente. Il parafilico che si vive come egosintonico, non ricorrerà ad un aiuto terapeutico, perché egli non è consapevole di essere affetto da un disturbo e vive piacevolmente la propria sessualità, al di fuori della  penetrazione.

Il Sex addicted, invece, è egosintonico per quanto concerne le fantasie, vissute come piacevoli ed eccitanti, ma per lo più egodistonico quando vive una sessualità compulsiva e tormentata, esattamente come avviene del disturbo ossessivo-compulsivo. Comunque, il ricorso al sesso per placare l’ansia, sesso vissuto in modo drogastico, crea disagio soprattutto nel/nella partner, che, spesso, chiede aiuto al clinico per situazioni che possono diventare insostenibili.

Le fantasie provate da un sex addicted spesso fungono da stimolo per mettere in atto certi comportamenti, diversamente da un ossessivo che non mette in atto i comportamenti “suggeriti” dalle sue ossessioni, ma agisce i comportamenti compulsivi proprio nel tentativo di “annullare” i contenuti ansiogeni delle proprie ossessioni (Schwartz et al. 2003).

Un piano o delle strategie terapeutiche, inoltre, efficaci in un disturbo dello spettro ossessivo rischia di essere inefficace se riproposta a un sex addicted.

Per Disturbo del Controllo degli Impulsi si intende “l'incapacità di resistere ad un impulso, ad un desiderio impellente, o alla tentazione di compiere un'azione pericolosa per sé e per gli altri”. I disturbi raggruppati in questa categoria (Disturbo esplosivo intermittente, Cleptomania, Piromania, Gioco d'azzardo patologico, Tricotillomania), hanno diversa fenomenologia ma sono accomunati dalla caratteristica dell'incapacità di resistere alla spinta motivazionale di mettere in atto un determinato comportamento. Anche in questo caso troviamo caratteristiche affini alla Sex addiction, oltre alla incapacità di resistere a un impulso, la sensazione di tensione che precede la messa in atto del comportamento, seguita dalla sensazione di sollievo che si prova durante o subito dopo la messa in atto del comportamento.

La teoria che correla la Sex addiction alle Dipendenze da Sostanze, come elaborò James Orford nel 1978, effettua un parallelismo tra i comportamenti messi in atto da un Sex addicted e un Dipendente da sostanze. In entrambi sono presenti la tolleranza e quindi il ricorso ad uno stimolo maggiore per potersi procurare un piacere di intensità paragonabile. Anche nella Sex addiction vi è sempre un maggior impiego di tempo per poter mettere in atto determinati comportamenti, a scapito di altre attività di vita quali il lavoro, la vita sociale, le amicizie, etc. e l'attenzione è focalizzata sul comportamento sessuale, come per il tossicodipendente l'attenzione è focalizzata sulla sostanza che origina dipendenza, con dei veri e propri segnali di astinenza, ansia, umore depresso, irritabilità. Alcuni studi, come quello di Raymond del 2003 e quello di Black del 1997, hanno messo in evidenza, il primo, che il 71% dei soggetti studiati presentava un Disturbo da Dipendenza da Sostanze in comorbilità con la Sex addiction, il secondo che il 64% di soggetti Sex Addicted presentava in comorbilità un Disturbo da Dipendenza da Sostanze.

In riferimento all'approccio terapeutico per le Sex addiction, appare di estrema importanza avere una formazione specifica nel campo, ed il trattamento è di maggior efficacia se si articola in una presa in carico multidisciplinare in cui diverse figure professionali (Medico, Psicologo -Psicoterapeuta, Sessuologo) operano in un lavoro di equipe per il benessere del paziente.

Come ultima “chicca”, aggiungo, per i cinefili, un link alla recensione di "Nymphomaniac" (il film di Lars Von Trier, 2013) pubblicata dalla rivista colombiana Diners a firma di PEDRO ADRIÁN ZULUAGA. Ovviamente è spagnolo.

https://revistadiners.com.co/cultura/cine/13390_se-estrena-ninfomania-de-lars-von-trier/