Situazione attuale delle prostitute tedesche e svizzere.
Il virus Covid-19 ha messo in ginocchio l'economia italiana e non solo, ha colpito varie attività non essenziali, tra le più esposte quella alberghiera, la ristorazione e il turismo.
Anche il settore del divertimento per adulti, la prostituzione, pur non essendo regolamentato si è bloccato. La paura ha fermato sia chi usufruiva dei servizi offerti, sia le ragazze intimorite dalla possibilità di essere contagiate.
Guardando il resto dell'Europa la situazione non è migliore, pur essendo la prostituzione, in alcuni paesi, regolamentata.
A seguito della diffusione della pandemia Covid-19, anche in Germania il governo ha bloccato tutte le attività non essenziali, e tra queste, le operatrici del sesso fino a data da destinarsi.
In Germania la prostituzione è legalizzata dal 2002 e le prostitute sono parificate a delle lavoratrici autonome. Circa 200.000 operatrici si sono quindi trovate in una situazione economica problematica. Essendo lavoratrici autonome, pagando le tasse, hanno diritto alla disoccupazione fornita dal governo, ma questo non basta. Circa l'80% sono straniere, provenienti da nazioni vicine, molte a causa del blocco dei confini non sono riuscite a rientrare nel loro paese. Alcune hanno trovato aiuto da amici o colleghe che le hanno ospitate.
A maggio tutti i locali disposti all'esercizio della prostituzione sono rimasti esclusi dalla riapertura delle attività.
Ecco la protesta delle prostitute, che si trovano ora a fare i conti con la mancanza di introiti.
Molte sono disperate in quanto non avendo entrate non riescono a fare fronte alle spese quotidiane, come l'affitto e addirittura all'approvigionamento alimentare. Le spese che devono sostenere sono molte, affitti altissimi, spese igeniche sanitarie, parrucchiere, trucco, estetista, manicure, ristoranti, spostamenti vari, driver, e molto altro ancora.
Anche la Svizzera ha i suoi problemi, le professioniste del sesso a pagamento sono bloccate dal 16 marzo. In Ticino, meta di turismo sessuale per molti italiani, sono stati bloccati i 9 locali e vari appartamenti autorizzati all'esercizio della prostituzione..
Qui i gestori dei locali, su invito delle autorità, hanno dato alloggio gratuito alle ragazze che non avendo una casa e non potendo rientrare in patria sarebbero rimaste senza un tetto. Alcune hanno chiesto al governo un'indennità che tarda però ad arrivare e non sarà sufficente per i loro bisogni.
La previsione per la riapertura non è confortante, si parla di agosto.
Da qui le proteste per il rischio di clandestinità nello svolgere il lavoro più vecchio del mondo ma anche di una possibilie migrazione in altre nazioni più tolleranti.