SE LA VITA TI DA’ DEI LIMONI… TI FAI UNA LIMONATA!

SE LA VITA TI DA’ DEI LIMONI… TI FAI UNA LIMONATA!

Vivo a Milano ormai da quasi 27 anni, città per la quale nutro allo stesso tempo un’enorme gratitudine per avermi accolto, nullafacente romano, e avermi dato la possibilità di guadagnarmi da vivere dignitosamente e di mettere su famiglia, ma anche una certa recente antipatia, alimentata da un peggioramento dell’ambiente sociale, inversamente proporzionale all’evidente miglioramento estetico e architettonico della città.

Non è di Milano, però, che voglio parlare in questo articolo, bensì di un termine che ho sentito per la prima volta anni fa proprio qui a Milano, ma mai nei miei anni romani: limonare.

Con questo termine, i giovani intendono il bacio con la lingua, profondo, intenso e così appassionato che toglie il fiato, quello che gli inglesi chiamano “French Kiss”, tanto per intenderci, ma che in Italia, soprattutto al Nord, è stato sostituito dal meno romantico “limonare”.

Dopo averlo supinamente ascoltato per anni, improvvisamente, un giorno, durante un periodo della mia vita nel quale avevo deciso di scandagliare più attentamente i termini che io stesso utilizzavo quotidianamente, mi sono chiesto l’origine di questo termine. Già, perché un bacio così intenso viene definito un “limone”? E l’atto di baciarsi viene definito “limonare”?

Allo scopo di dirimere questa questione, che per qualche misterioso motivo stava acquistando ai miei occhi carattere di urgenza (e ancora oggi non mi spiego tale insolita frenesia) ho compiuto qualche ricerca, inizialmente un po' superficialmente a dire il vero. E ho trovato le seguenti spiegazioni.

La prima sostiene che sia un modo di dire, originario della Lombardia, che va ricondotto alle allusioni maliziose dei fruttivendoli, che un tempo vendevano alle coppiette di clienti i limoni a due a due.

Da qui l’abitudine di considerare le giovani coppie come dei limoni e, per trasposizione, le loro effusioni come “limonare”.

Una seconda teoria invece, richiama il movimento rotatorio necessario per spremere manualmente l’agrume, a sua volta collegato alle lingue degli innamorati che si muovono nel “bacio alla francese”.

Una terza teoria sostiene che il termine derivi da una tradizione antica, quella secondo la quale per chiedere in sposa una ragazza le si donava un limone che, se morso, sanciva l’accettazione della proposta.

Nessuna di queste spiegazioni mi è mai sembrata convincente, motivo per cui ho continuato le mie ricerche in modo molto più approfondito, stavolta.

Uno dei primi risultati del mio lavoro, è stato quello di scoprire che il termine è molto più vecchio di quanto si possa immaginare, tanto che viene riportato da Carlo Emilio Gadda nel suo Giornale di Guerra e di Prigionia, scritto tra il 1915 e il 1919: “limonai anche con una sarta qui dirimpetto”.

Probabilmente il termine è andato in disuso, o forse non si è mai veramente diffuso, fino ad essere riscoperto in questi ultimi anni, largamente utilizzato soprattutto dai più giovani secondo un registro del tutto informale, tanto che ormai rientra, a pieno titolo, nel linguaggio italiano colloquiale.

Restava, nonostante un primo parziale successo delle mie ricerche, l’incognita sulla reale origine del termine. Non potevo certamente accontentarmi di spiegazioni così fumose e incerte. Quindi, animato dalla pazienza di un frate certosino e dalla tenacia di un cercatore d’oro, mi sono messo alla ricerca dell’origine del misterioso e affascinante termine.

Sono partito proprio dalla frase di Carlo Emilio Gadda, sperando di trovare nel suo Giornale o in qualche altro documento, le prime tracce del termine che lo stesso Gadda aveva utilizzato con tale informale scaltrezza. Forse lo aveva inventato di sana pianta lui stesso?

Confesso che tale ricerca, che in alcuni momenti mi ha condotto in vicoli ciechi, ha messo a dura prova la mia pertinacia che, però, resistendo ai capricci del fato, mi ha condotto, infine alla vittoria.

Come un novello Archimede ho potuto finalmente esclamare, al tramonto di un giorno trionfale: EUREKA!

La storia che ha portato all’invenzione del termine “limonare” è stata raccontata dallo stesso Gadda in un documento che io stesso ho potuto, fortunatamente, consultare ma che, disgraziatamente, è andato distrutto solo pochi giorni dopo.

E’ solo grazie alla mia previdente annotazione se ho potuto ricostruire i fatti per come si sono effettivamente svolti.

Pare che un conoscente del Gadda, anzi, più che conoscente, dal momento che sarebbe dovuto diventare il biografo ufficiale dello scrittore stesso se uno sfortunato incidente non lo avesse spedito a riempire uno dei numerosi loculi ancora vacanti del cimitero di Caserta (tale infatti la sua origine) avesse preparato, in uno dei suoi rari momenti di relax durante una giornata estiva e calda dei primi anni del novecento, una freschissima limonata da gustarsi nel giardino retrostante la sua dimora.

Avrei voluto aggiungere un’immagine che rendesse più nitida la narrazione ma non c’era alcun’immagine nel documento consultato. E anche se ci fosse stata, sarebbe andata distrutta con esso. Quindi, fate un piccolo sforzo di immaginazione mentre io proseguo nel racconto.

Come dicevo, questo gentiluomo stava pregustando il momento nel quale avrebbe portato il bicchiere alla bocca e il delizioso liquido giallo avrebbe iniziato a scendere nella sua gola, accarezzando le sue papille con il suo corroborante sapore.

Quando tutto ciò stava ormai per accadere, ecco piombare velocemente su di lui la di lui consorte, presto vedova inconsolabile, strappare il bicchiere dalle mani del futuro defunto e, senza indugio alcuno, tracannare tutto di un fiato il nettare delizioso.

Un attimo dopo è successo ciò che avrebbe fatto entrare il termine “limonare” nel linguaggio comune. L’uomo, privato così brutalmente della limonata che lui stesso aveva preparato per sé, stava per aggredire, seppure solo verbalmente, la sua audace consorte la quale, per prevenire le rimostranze di suo marito, si è gettata con ardore contro di lui, incollando le labbra a quelle del marito e attorcigliando la sua lingua a quella di lui.

A quel punto l’uomo, un attimo prima preso dalla collera, ha cominciato a gustare sì il bacio appassionato ma, soprattutto, o meglio, insieme a quello, il sapore della limonata che ancora persisteva sulla lingua di sua moglie. Tanto che, staccandosi infine dalle labbra di lei, pare che abbia esclamato: “Madre santa, che limonata”!

Questo fatto, riportato allo stesso Gadda, pare che lo abbia colpito a tal punto, da voler far suo il termine esclamato dal suo mancato biografo.

Il resto, è storia.

Per chiudere in bellezza questo articolo, vorrei riproporre uno dei “limoni” più famosi del mondo, “Il Bacio” di Hayez.

Buona limonata a tutti!