MASTURBARSI NON E’ PECCATO: LO DICE ANCHE LA SCIENZA.

MASTURBARSI NON E’ PECCATO: LO DICE ANCHE LA SCIENZA.
Foto di Woody Allen

La frase che Woody Allen pronuncia in uno dei suo film più belli (Io e Annie), e che ho scelto come immagine di apertura di questo articolo, non è stata mai del tutto sufficiente a sdoganare la masturbazione (la mia intendo) confendogli, almeno ai miei occhi, quella dignità che questo immenso genio rivendica con forza per l’autoerotismo.

Insomma, nonostante io sia un masturbatore seriale, un autoerotista compulsivo, un onanista a chilometro zero, sotto il velo della coscienza (ma appena sotto) permane sempre un leggero disagio, la percezione di una patologia, la sensazione leggermente dolorosa di una deviazione sessuale, nutriti da residui sensi di colpa di chiara ispirazione cattolica, incrostanti come cirripedi sulla chiglia di un’imbarcazione da diporto.

Probabilmente dovrei parlare al passato, perché qualche giorno fa, mentre saltellavo da un malcelato senso di colpa a un velato disagio psicologico (ovviamente con i pantaloni calati e l’arnese pronto alla bisogna), mi sono imbattuto per caso in un articolo che riportava i risultati di uno studio sulla masturbazione. In questo articolo, che riporto integralmente e che è stato pubblicato su La Repubblica Salute il 7 giugno scorso (sintesi di uno studio di Matilda Brindle et coll., pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B il cui link riporterò, per chi fosse interessato, alla fine di questo articolo), si parla dei benefici evolutivi e sanitari della masturbazione.

Potete immaginare con quale diverso stato d’animo mi sono accinto a compiere il mio ennesimo atto di autoerotismo, che, percependo come rinnovato e in qualche modo capostipite di una lunghissima nuova serie, ho portato a compimento con la gioiosa sensazione di essere evolutivamente migliorato. E, perché no?, anche fisiologicamente più sano.

Scimmia che si masturba

La masturbazione ha un'utilità evolutiva: i risultati di uno studio

Comune tra primati ed esseri umani, aiuta il successo riproduttivo e a evitare le infezioni sessualmente trasmissibili. Un gruppo di ricercatori ha creato il più grande database mai realizzato, raccogliendo informazioni da quasi 400 fonti, tra cui 246 articoli accademici pubblicati e 150 questionari

La masturbazione ha una funzione evolutiva: aiuta il successo riproduttivo e aiuta a evitare le infezioni sessualmente trasmissibili. A dirlo, i risultati di ricerche pubblicate nelle Proceedings of The Royal Society B. La masturbazione è un comportamento comune nel regno animale, ma è particolarmente diffuso tra i primati, compresi gli esseri umani.

Uomo a letto che si masturba

Una ricerca dai risultati sorprendenti

Nella civiltà umana, questo comportamento è stato spesso considerato patologico o un sottoprodotto dell'eccitazione sessuale. Anche le osservazioni registrate sono troppo frammentate per comprendere la sua distribuzione, la sua storia evolutiva o la sua importanza adattativa. Nuove ricerche pubblicate rivelano che, forse sorprendentemente, questo comportamento sembra avere uno scopo evolutivo.

Matilda Brindle e i suoi colleghi dell'UCL Anthropology hanno creato il più grande database mai realizzato sulla masturbazione nei primati, raccogliendo informazioni da quasi 400 fonti, tra cui 246 articoli accademici pubblicati e 150 questionari e comunicazioni personali da primatologi e custodi di zoo. Dai dati raccolti, gli autori hanno tracciato la distribuzione del comportamento di sesso autoindotto tra i primati per capire quando e perché si sia evoluto sia nelle femmine che nei maschi.

Una lunga storia evolutiva

Il team ha scoperto che la masturbazione ha una lunga storia evolutiva tra i primati ed era molto probabilmente presente nell'antenato comune di tutte le scimmie e le scimmie antropomorfe (compresi gli esseri umani). Era meno chiaro se l'antenato degli altri primati (lemuri, lorichi e tarsieri) praticasse la masturbazione, principalmente perché i dati erano più scarsi per questi gruppi.

Masturbazione e fecondazione

Per capire perché l'evoluzione avrebbe prodotto questo tratto apparentemente non funzionale, i ricercatori hanno testato diverse ipotesi. L'ipotesi della "selezione post-copulatoria" propone che la masturbazione aiuti il successo della fecondazione.

Questo può essere raggiunto in vari modi. In primo luogo, la masturbazione senza eiaculazione può aumentare l'eccitazione prima del rapporto sessuale. Questa potrebbe essere una tattica particolarmente utile per i maschi di rango inferiore che potrebbero essere interrotti durante l'accoppiamento, aiutandoli a eiaculare più velocemente.

In secondo luogo, la masturbazione con eiaculazione consente ai maschi di eliminare il liquido seminale di qualità inferiore, lasciando disponibili spermatozoi freschi e di alta qualità per l'accoppiamento, che hanno maggiori probabilità di prevalere su quelli di altri maschi.

I ricercatori hanno trovato supporto per questa ipotesi, dimostrando che la masturbazione maschile si è evoluta insieme ai sistemi di accoppiamento multi-maschile in cui la competizione tra maschi è elevata. L'ipotesi di evitamento dei patogeni propone che la masturbazione maschile riduca la possibilità di contrarre una infezione dopo la copulazione, pulendo l'uretra con l'eiaculato ottenuto tramite la masturbazione. Il team ha anche trovato prove a sostegno di questa ipotesi.

Donna che si masturba

La masturbazione femminile

Il significato della masturbazione femminile rimane meno chiaro. Sebbene frequenti, ci sono meno rapporti che lo descrivono, il che diminuisce il potere analitico delle statistiche. Il team sostiene che sono necessari più dati sul comportamento sessuale femminile per comprendere meglio il ruolo evolutivo della masturbazione femminile.

"Un comportamento sessuale sano"

Il ricercatore capo, il dottor Brindle, ha dichiarato: "I nostri risultati aiutano a far luce su un comportamento sessuale molto comune, ma poco compreso, e rappresentano un progresso significativo nella nostra comprensione delle funzioni della masturbazione. Il fatto che il comportamento autosessuale possa svolgere una funzione adattativa, sia onnipresente in tutto l'ordine dei primati e sia praticato da membri in cattività e selvaggi di entrambi i sessi, dimostra che la masturbazione fa parte di un repertorio di comportamenti sessuali sani. Lo studio, sostenuto dal Natural Environment Research Council, ha coinvolto ricercatori dell'UCL Anthropology, dell'UCL Center for Biodiversity & Environment Research e della Queen Mary University di Londra.

Eureka!

https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rspb.2023.0061