Il signor Tino risponde a: "TUTTI VOGLIONO ESSERE FOTOGRAFI"

Il signor Tino risponde a: 
"TUTTI VOGLIONO ESSERE FOTOGRAFI"

Tutti mi chiedono, tutti vorrebbero fare foto di escort. Per divertirsi, per eccitarsi, per portarsi a casa ricordi bollenti e chissà magari per scoparsi qualche bella ragazza senza pagare e magari addirIttura guadagnarci. Per pucciarsi in questo ambiente morboso e godereccio.

I MIGLIORI FOTOGRAFI HOT – FOTO DI ESCORT

Ogni modella/escort sceglie, per i propri fotoannunci pubblicitari, lo stile del proprio album fotografico in base al modo in cui ha pensato di gestire la propria immagine e i propri affari.

Le “girls”, i trans, le trans, boys, massaggiatrici e mistress pensano alle foto per promuoversi, gli utenti guardano le foto per convincersi all’incontro, per ammirare, per "passare il tempo".

Il resto dell’umanità fa foto ricordo e poi ci sono quelli che guardano foto solo per spiare la vita degli altri. Le foto informano, eccitano, stupiscono, completano, vendono, spiegano, riempiono i vuoti e sostituiscono le parole.

Oggi tutti o quasi sono in grado di scattare fotografie in qualsiasi momento e in ogni condizione.

Ma perché ne siamo ossessionati? Cosa produce una foto? Perché scattiamo miliardi di selfie ogni giorno e siamo disposti a trascurare la realtà che ci passa davanti agli occhi pur di fotografarla?

Perché siamo così preoccupati dal pericolo di poter dimenticare qualcosa o perché più o meno consapevolmente crediamo che tutto potrebbe essere usato per fare il nostro biopic? Perché ciascuno di noi crede di essere degno di una storia che possa interessare qualcuno?

Non sarebbe meglio che le foto degli altri smettessero di essere modelli da cui copiare e cominciassimo invece a osservare le belle fotografie così come una rappresentazione pura e semplice della realtà, non necessariamente realistica, come se fossero eventi unici?

Non sarebbe meglio semplicemente usare la fotografia come generico strumento? Per mostrare il luogo delle vacanze, l’oggetto in vendita, la ragazza in affitto…

Promuovo la praticizzazione a scapito dell’ossessione visiva che spesso nasconde una povertà spirituale e intellettuale che spinge a mettere da parte ragionamento e linguaggio nella convinzione che un’immagine possa sempre riassumere ogni singolo concetto.

Come diventare fotografo di escort? E come individuare il migliore? Valutare il lavoro di coloro che si affannano tra un paio di tette e un reggicalze o che piazzano la loro fotocamera tra le gambe di un tavolo o di una bella ragazza è molto complicato. Le variabili che entrano in gioco sono molteplici e spesso disconnesse.

Cominciamo con lo sgombrare il campo dall’idea che questo tipo di fotografia sia facile. Ti sei spogliata? Bene, aspetta che scatto qualche foto… No.

In primo luogo chi vuole praticare con discreti risultati questa attività, deve trovare il modo di entrare nel giro delle prostitute, conoscere qualcuno e conquistare la fiducia di persone che poi bisogna avere la fortuna che conoscano altre persone e sperare in un proficuo passaparola. La fortuna di avere la fortuna che cioè vada tutto per il giusto verso.

Alla prima occasione di lavoro bisogna avere la fortuna che le foto funzionino, cioè che attirino i clienti e la modella guadagni rapidamente dei quattrini in maniera tale che pronunci alle amiche o nei vari forum, chat, socials frasi del tipo “Le mie foto sono belle e mi fanno guadagnare tanto” oppure “Guardate, non so cosa dirvi, le foto non mi piacciono per niente ma i clienti arrivano quindi bene così” “Volete il numero di questo che mi ha fatto le foto?” e via dicendo.

Bisogna avere la fortuna di centrare il momento giusto nel modo giusto con la persona giusta. Perché non è nemmeno sufficiente che qualcuno parli bene di voi, bisogna avere la fortuna che sia qualcuno di credibile. Nel mondo delle escort infatti è la bugia, il millantato credito, la strategia che molto spesso la fanno da padroni. Sempre in nome del Dio Denaro, del calcolo e a volte della pura cattiveria.

E fino a qui le famose variabili sono una questione di culo, poi entrano in gioco le capacità. Bisogna saper fare fotografie, o meglio si deve essere capaci di fare le foto che si immaginano possano funzionare. E ovviamente bisogna immaginare bene. Ciò che potrebbe funzionare con una ragazza non necessariamente funzionerà con un’altra. Dipende dal carattere, dalle caratteristiche fisiche, dai vestiti e dall’ambiente a disposizione (potrebbe essere un parco, un appartamento, un giardino all’alba o al tramonto, una stanza di 8 mq, uno sgabuzzino spoglio): quel che funziona a Londra non necessariamente funzionerà a Milano, i gusti degli uomini di vari paesi sono diversi, l’arrapamento cambia secondo le latitudini ed è un fatto culturale. E così via per la stagionalità cioè il periodo dell’anno e quello storico, i colori, il target a cui la modella sta puntando. E a parità di condizioni e di tutto il resto, le cose andranno bene solo in un caso perché chi arriverà dopo sarà solo una copia e potrebbe non avere alcun impatto su utenti sì super allupati ma anche esigenti. Il desiderio sessuale maschile si nutre soprattutto di novità.

E poi, ultimo ma non meno importante, per la riuscita del tutto conta la capacità del fotografo di parlare in varie lingue, di spiegarsi, entrare in empatia con ragazze spesso arroganti e altre volte timide o spaventate, sopportare critiche e indicazioni di chi ne capisce poco o una beata minchia e adattare, molto spesso peggiorandolo indegnamente, il proprio lavoro ai desideri della cliente senza però snaturarlo e senza perdere di vista l’oggettivo scopo.

Insomma per farla breve, il fotografo delle escort deve essere un buon professionista, ottimo psicologo, deve essere fortunato, molto paziente, con le conoscenze giuste, un grande comunicatore capace di fare marketing nel modo giusto e deve avere straordinarie capacità di adattamento: un genio del ritratto fisico capace di andare oltre Newton, il fotografo e non il fisico.

E alla stessa stregua delle escort deve saper fare il prezzo giusto: troppo basso potrebbe scoraggiare le potenziali clienti inducendole a credere che il suo valore è modesto, troppo alto le farebbe fuggire a gambe levate. Anche sulla questione prezzi il nostro fotografo deve giocare bene a fare l’equilibrista.

Bene, chiarita la difficoltà della professione, passiamo alla parte nobile dell’analisi concentrando la nostra attenzione solo sul fatto tecnico, la fotografia.

Cerchiamo di capire chi sono i migliori fotografi e proviamo a stimolare chi legge a rubare loro qualche segreto.

Prenderemo in considerazione il meglio della fotografia mondiale, separeremo tutto ciò che è “corpi nudi o eccitanti” e distilleremo il meglio. Facile a dirsi ma l’impresa è quasi impossibile perché il materiale è pressoché infinito.

Come si fa a immergere tutto in un unico pentolone? Sarebbe come dire che cerchiamo l’elisir d’amore o come rivelare il segreto dell’alchimia. Ma io mi chiamo solo Tino, non Dulcamara.

Le foto “sessuali” (la parola non è casuale ma creata per rendermi padre di un termine mai usato prima) raggruppano tutta una serie di categorie tra le quali, per non offendere nessuno, è opportuno fare dei distinguo.

Foto sexy, hot, erotiche, pornografiche, nude e seminude, selfie sexy o sex fake selfies, foto glamour oppure le cosiddette foto boudoir… sono tutti generi parenti tra loro ma che non sempre vivono sotto lo stesso tetto.

Disquisiamo d’arte e commercio, sesso e amore insieme. Non diremo: facciamo una classifica! Perché suonerebbe agli appassionati come una bestemmia.

E allora prosaicamente compileremo un elenco, una lista della spesa redatta secondo il mio gusto personale e il mio umore ma che tiene conto anche dell’opinione generale raccolta in anni di letture, mostre e chiacchiere.

Facciamo che metto i miei preferiti in ordine alfabetico, scelgo 3 foto di ciascuno e poi ognuno elegge il suo personale “the best of”?

Spero di non offendere nessuno, so già che lascerò fuori dalla caserma interi plotoni di artisti, geni visionari o mercenari e dilettanti, ottimi fotoamatori…

Anche se poi, detto sottovoce, chi potrebbe mai avanzare pretese di far parte o meno di questa selezione? Figuriamoci, a chi interessa Tino al peperoncino? Togliamo gli Artisti con la A maiuscola perché non asserviti al potere del denaro? O, di contro, escludiamo a priori coloro che hanno sempre fatto foto su commissione cercando solo di vendere? Esistono veri artisti che fotografano corpi svestiti a cui non importa il denaro? C’è chi scatta foto di belle donne solo per divertirsi o per “cuccare” e chi solo per soldi? Meglio dimenticare il denaro pur continuando a tenerne conto.

La storia dell’arte così come “Le nozze di Figaro” insegnano che “Molto onor, poco contante…”. E badate bene che con contante, intendo denaro e figa, cioè la materia che muove il mondo.

Ho il dubbio se privilegiare l’eleganza o la volgarità, la follia dell’arte o le regole del commercio. Quale criterio dovrei usare per stilare la mia lista al di là del mio inqualificabile gusto? Quali sono le differenze tra nudità artistica e la pornografia? Quale il confine tra erotismo e pornografia?

Cominciamo sfatando il mito dell’equazione fotografia erotica uguale fotografia alta.

La fotografia erotica è basata esclusivamente sulla bellezza e sulla stimolazione psicologica dello spettatore. Quindi il peccato di lussuria non sarebbe contemplato. Curioso però, poiché la definizione di erotico è "pertinente alla passione sessuale". Eros era il Dio dell'amore carnale.

Ma i fotografi "erotici" più seri e affermati sembrerebbero ignorare il fatto che se i loro ritratti fossero privi di ispirazione sessuale, loro stessi sarebbero culturalmente meno famosi. Hanno l'ansia continua di distinguersi dal porno generico, «ma se il punto di separazione è l’erezione del pubblico allora questo genere è una contraddizione in termini». Chi è più intelligente ha capito che è il caso di concentrarsi su piccoli dettagli per solcare un margine.

Uno dei trucchi della fotografia erotica per mantenere la sua dignità pur rimanendo fedele alle proprie radici sessuali è metterci la faccia: per rendere possibile il trionfo del coinvolgimento emotivo sulla pornografia meccanica più cruda è necessario che i soggetti non siano decapitati.

E' più degradante, per la donna, un'immagine senza testa che una con le gambe aperte. Ma in altre ottiche può essere vero il contrario.

Parlando non di modelle ma di escort, dobbiamo ricordare che molte ragazze non possono permettersi di essere riconosciute e le loro foto, anche se non proprio per la ghigliottina, devono passare al vaglio della “sfocatura”. In questo caso lo svantaggio non è la perdita artistica ma il deficit economico che può derivarne.

Ma passiamo oltre il nudo erotico. Considerato che sono ospite di RR e che non posso dimenticare che si scattano milioni di scatti amatoriali con l’unico fine di “vendere immagini” o “promuoverne l’affitto”, mi sembra coerente fare le mie scelte pensando a quali sarebbero i migliori fotografi di escort pensando all’insieme di tutto: arte e commercio, sesso e amore, bellezza ed eccitazione, streghe e sante, bianco/nero e colore, cazzi e mazzi.

Premetto che, anche senza citarle direttamente, tra i migliori fotografi includo tutte quelle donne che si fanno i selfie. Cioè quei ritratti moderni, onesti, immediati, che rappresentano il corpo della donna ma anche il suo carattere, il suo approccio al sesso e anche il suo linguaggio. Non possiamo non riconoscere l’importanza dei selfie nella storia moderna della fotografia né del costume.

Ma i selfie sono storia recente, attualità per usare una parola moderna già fuori moda. Per comprendere appieno i valori e saperne quel tanto che basta per fare una figura figa bisogna fare invece un salto indietro: il ritratto della donna nuda è la storia più vecchia del mondo, viene anche prima della pornografia e della prostituzione. Già gli uomini del paleolitico, laggiù a Neanderthal e dintorni, hanno raccolto un pezzo di carboncino o addirittura sangue per disegnare sul muro di una grotta. Nel 1888 uscì la prima macchina fotografica per amatori, la Kodak. Ciò ha permesso a chiunque di creare fotografie per la prima volta senza difficoltà e il futuro avrebbe riservato possibilità sempre più interessanti. "Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto" è lo slogan col quale George Eastman, fondatore della Kodak promosse nel 1888 la prima fotocamera destinata a essere usata anche da non professionisti.

Il termine “ritratto boudoir” nasce invece all’inizio del 1980 cercando qualcosa che offrisse più eleganza di “ritratto erotico”, “o “ritratto sexy”. Scelsero “boudoir” perché era una parola francese che significa “stanza privata”, comunemente identificata con uno spogliatoio collegato alla camera da letto o alla sala da bagno di una signora.

I primi ritratti di boudoir erano per la maggior parte donne che indossavano lingerie sul letto.

Il boudoir diventa teatro di confidenze e chiacchierate sulle avventure con gli amanti: è un luogo intimo, nascosto da sguardi indiscreti, in cui lasciarsi andare ed essere finalmente se stesse, al riparo da tutte le convenzioni e i giudizi sociali.

All’inizio del XX secolo la fotografia Boudoir praticamente sparisce ma una volta che la fotografia digitale ha iniziato a diventare popolare dopo l’inizio del secolo XXI, nasce la fotografia boudoir 2.0: le persone comuni, principalmente uomini, iniziano a scattare fotografie sexy delle proprie modelle più o meno improvvisate. La privacy e l’immediatezza della fotografia digitale insieme alla facile distribuzione delle immagini sono state le principali forze motrici di questa rinascita.

Il termine “boudoir photography” può ora essere applicato a quasi tutti i ritratti sexy di una donna. Alcuni fotografi sono specializzati in uno stile di ritratto molto morbido e sensuale. Altri includono nudi artistici o anche nudi glamour, come quelli che potrebbero essere trovati nelle riviste maschili. Nelle fotografie “glamour”, pronipoti delle foto erotiche, l’aspetto erotico, sessuale e costruito, prevale sul resto e l’obiettivo è eccitare lo spettatore senza troppi giri di parole.

Gli scatti boudoir sono carichi di sensualità, classe ed eleganza, l’atmosfera che traspare dalle immagini è naturale e senza tempo, al contrario per esempio del glamour, che sembra invece puntare tutto sulla sessualità aggressiva ed esasperata delle modelle, che devono risultare quanto più sexy e affascinanti possibile per ammaliare il pubblico maschile (al solo scopo di aumentare le vendite della rivista o del prodotto che stanno pubblicizzando).

Minore è l’abbigliamento indossato dalla modella, più difficile diventa il soggetto. Un fotografo che diventa abile ed esperto nel far apparire le donne favolose nelle fotografie, indipendentemente dalla loro età o peso, riceverà un sacco di feedback positivi dalle sue modelle, aumentando anche la sua autostima e il conto in banca.

Molti confondono la fotografia boudoir con il glamour, oppure con il nudo. A un occhio inesperto questi generi potrebbero sembrare identici tra loro, ma la verità è che la differenza c’è e si vede.

Le protagoniste dei servizi fotografici boudoir non sono (o per lo meno, non dovrebbero essere) delle professioniste, ma donne comuni che vogliono esibire la propria femminilità scoprendo il proprio corpo quanto basta. Le escort infatti sono donne comuni prestate al pubblico, rivoluzionatesi per offrire piacere in cambio di guadagni altrimenti più difficili da mettere insieme. Questo tipo di fotografie che non nascevano certo per essere mostrato al pubblico, dal 2005 con l’avvento di siti come “Chiamami” e “RosaRossa” divengono pubbliche e raggiungono pubblici vasti. Le donne qualunque hanno avuto necessità di mostrarsi come un prodotto e la confusione tra erotismo, sensualità, boudoir, pornografia, glamour, selfie è aumentata sempre più.

Non è più l’ordine terminologico o di genere a regolamentare il movimento della sessofotografia ma la pura esigenza di marketing: le velleità artistiche di ciascun fotografo che bazzica l’ambiente vengono accantonate a favore del business. Questo almeno è certo.

Ma è stato un male? Macché!

Esaurite presentazioni e premesse, questo è l’elenco di fotografi da me considerati a torto o a ragione il meglio del panorama mondiale presente e passato.

In un modo o nell’altro tutti potranno ispirarvi. Ormai siete tutti fotografi.

Allora fate foto eccitanti, che siano macchine, api o esseri umani, paesaggi, visioni o fantasie. Scattate foto a quel che vi emoziona nel modo che vi viene di farlo e vedrete che emozionerete gli altri. E per chi si sente spettatore più che creatore, questo comunque resta un bel manuale sulla fotografia “sessuale” da poter sfogliare per curiosare.

Anna & Barney

Noboushy Araki

Elmer Batters

Juliana Beasley

Dahmane Benateur

Wim Delvoye

Elena Dorfman
Luis Durante

Ralph Gibson

Nan Goldin

Peter Gorman

David Hamilton

Michelle Hayes

Petter Hegre

Richard Kern

Edouard Leve

Kara Marie

Christa Meola

Natacha Merritt

Lone Morch

Lucie Nechanicka

Helmut Newton

Mikhail Paramonov

Terry Richardson

Jen Rozenbaum

Thomas Ruff

Timothy Greenfield Sanders

Andres Serrano

Roy Stuart

Larry Sultan

Rebecca Tilet

Del LaGrace Volcano

Ralf Vulis

Tony Ward