Il piacere è tutto mio

Il piacere è tutto mio

Cara Diana J.C. Kendall,

volevo dirle “grazie” per aver scritto questo libro.

Grazie per aver preso la penna in mano e per avere avuto il coraggio di raccontarsi.

Grazie, perché finalmente possiamo fare a meno della miriade di libri scritti da chi il suo mondo, quello delle escort, non lo conosce per niente, o lo conosce solo superficialmente, e che, dall’alto della sua ignoranza e con il vestito buono del pregiudizio, ha preteso di raccontarci la verità.

Grazie per averci mostrato che il suo mondo non è un mondo di sopraffazione e violenza, di umiliazione e sottomissione, ma che spesso è un mondo di libertà, quella di dare piacere senza alcuna costrizione, di poter decidere la propria vita e gestire la propria sessualità nel modo più soddisfacente possibile, offrendo le proprie prestazioni in cambio di denaro. C’è qualcosa di sbagliato in questo? Io credo di no, sono convinto che, come lei giustamente afferma, le prestazioni sessuali di una escort abbiano un valore e che debbano essere, giustamente, ricompensate.

Grazie per averci sorpreso con parole chiare e dirette, le parole di una ragazza venuta da “un luogo qualsiasi del sud del mondo”, cresciuta in una famiglia ”con principi molto saldi, anche troppo, e soprattutto fin troppo rigidi”.

Grazie anche per non aver scritto il solito libro che parla solo di sesso. Certo il sesso c’è, del resto è parte integrante del suo mestiere, ma non è mai fine a sè stesso.

Lei ci ha sorpreso, mi ha sorpreso, per il modo in cui ha raccontato di come, giovane e ingenua ragazza con nessuna conoscenza dei piaceri del sesso e, più in generale, delle gioie della vita, abbia saputo liberarsi dal giogo paralizzante di un ambiente religioso e soffocante per iniziare, finalmente, a vivere la sua sessualità in modo libero e gioioso. Appagante. Divertente.

Il suo è un racconto sincero, a tratti gioioso, a tratti serio, su come, attraverso il sesso, lei ha conosciuto il mondo e, soprattutto, la natura umana. E’ un percorso di introspezione quasi feroce il suo libro, ma anche di osservazione, scevra da falsi moralismi e pregiudizi, della natura umana, delle nostre paure, delle nostre debolezze, dei nostri desideri più nascosti.

Avrebbe potuto scrivere un libro per costruire il suo mito, la leggenda di una donna capace di dare piacere come nessun’altra, e riempire il suo cielo della luce della sua stella. Avrebbe potuto, sarebbe stato legittimo. E sarebbe anche stato eccitante per noi leggerlo. Piacevole. Ma non l’ha fatto. No, lei ha rovesciato il paradigma della definizione del rapporto tra una escort e il suo cliente. La escort non è più l’oggetto del desiderio, un corpo da usare per il proprio piacere, ma un soggetto che pensa, agisce, osserva. E scava. Servendosi delle sue capacità, della sua esperienza, della sua bellezza, ma, soprattutto, della sua intelligenza. Il punto di vista si rovescia in un modo che sorprende, perché completamente inatteso.

Tra le pagine del suo libro, amplesso dopo amplesso, emerge un’umanità complessa, a volte falsa, a volte malata, molto spesso nascosta dietro una maschera di rispettabilità, indossata per evitare di mostrarsi per ciò che si è veramente. Per paura, per vigliaccheria, per sottrarsi al giudizio degli altri. E lei, cara Diana, la natura che si cela dietro quella maschera riesce a svelarla con una capacità di introspezione che dovrebbe sorprenderci, ma che invece non ci stupisce perché abbiamo imparato a conoscerla fin dalle prime pagine. Lei (ci perdoni il termine) è “una vera escort”, sa come servirsi del suo corpo e come usare quello degli uomini per regalargli momenti di piacere sublime. Ma è anche, anzi, soprattutto, una grande psicologa, capace di definire, senza banali generalizzazioni, l’intero campionario delle virtù e dei difetti, delle debolezze e delle paure degli esseri umani, rivelandoci un universo variegato di tipi umani, dagli innamorati ai bugiardi, dai manipolatori agli psicopatici.

Grazie per avermi messo di fronte alla mia inadeguatezza, perché guardandola negli occhi posso provare a superarla, a superare i miei limiti, posso imparare a guardarmi dentro per scoprire chi sono davvero e cosa desidero veramente.

Grazie, a nome di tutte le donne, perché attraverso la lettura del suo libro, potranno imparare a conoscere davvero gli uomini che hanno accanto.

Grazie per avermi divertito, eccitato a volte, ma, soprattutto, per avermi fatto riflettere. Che è lo scopo di ogni buon libro. Come il suo.

Ho amato questo libro e conto di leggere al più presto il secondo. E, appena uscirà, anche il terzo.

Le rubo le parole per salutarla e le dico, grazie, il piacere è stato tutto mio.

Emanuele De Vito

Copertina del secondo libro di Diana J,C.Kendall