BERGOGLIO E IL SESSO “LIBERATO”.

BERGOGLIO E IL SESSO “LIBERATO”.

Papa Francesco ha dichiarato di recente che “il sesso è una delle cose belle che Dio ha dato agli uomini”. Premetto che non me lo sono inventato adesso per giustificare il materiale che sto per mettere insieme in questo articolo. E’ tutto vero, come chiunque può facilmente verificare se solo ci si prende la briga di “googolare” per pochi minuti.

Certo, accostare il nome del Papa agli argomenti trattati in questo blog parrebbe quantomeno irrispettoso, ma per me sentirgli dire quelle parole è stato importante per liberarmi dagli ultimi residui sensi di colpa, retaggio di una educazione estremamente rigida, orientata alla esaltazione della castità pre-matrimoniale e a considerare l’atto sessuale come un sacrificio necessario per poter procreare. “Non lo fò per piacer mio, ma per dare figli a Dio” era la formulazione principale della filosofia materna.

Cominciare a guardare immagini porno fin da giovanissimo è stato il naturale atto di ribellione che ho messo in atto per contraddire “l’enciclica” materna e per scoprire che il sesso poteva, al contrario, essere veramente fantastico, anche se, solo a masturbarsi, balenavano immagini di porte infernali spalancate.

Ho scelto di iniziare questo articolo con questa annotazione autobiografica che certamente non interesserà alcun lettore, ma che mi consente di presentare alcune serie e documentari che trattano di sesso, prostituzione e pornografia, con spirito più libero e leggero.

Non mi prendo il merito per le recensioni che seguiranno, di ognuna di esse metterò nome e cognome. Io mi limiterò a presentarli, come si conviene ad un padrone di casa ben educato.

La prima recensione riguarda un documentario di recente approdato su Netflix, Money Shot, un’indagine sul gigante del porno Pornhub.

“Da una piattaforma streaming seguitissima a un'altra: il prossimo 15 marzo farà il suo debutto su Netflix, infatti, Money Shot, il documentario dedicato a Pornhub, uno dei siti più visitati al mondo che - come probabilmente sapete - funziona come aggregatore di un'infinità di contenuti pornografici, negli ultimi anni realizzati sempre più da una prolifica e molto attiva comunità di utenti. Il film documentario racconterà come questo sito abbia in sostanza rivoluzionato il mercato dell'intrattenimento per adulti, permettendo ai video erotici di raggiungere un pubblico globale e mainstream e in sostanza trasformando l'industria del porno in un affare multimiliardario, sovvertendo quelle che erano le dinamiche economiche e produttive precedenti. Ma, per l'altra faccia della medaglia, si tratteranno anche i fenomeni delle immagini non consensuali e dello sfruttamento della prostituzione che hanno caratterizzato il sito negli ultimi anni.

Attraverso interviste a sex worker, attivisti ed ex dipendenti di Pornhub, il documentario vuole offrire, secondo la sinossi ufficiale, “un approfondimento sui successi e gli scandali” di questo impero pornografico. Se da una parte, infatti, la maggior diffusione di questi video ha portato a una nuova consapevolezza su quelle che sono le professioni del porno (con, in alcuni casi, un miglioramento delle condizioni di lavoro dei performer) e a uno sviluppo di una certa cultura sex positive, dall'altra è indubbio che la massa di questi contenuti incontrollati ha acuito problemi già esistenti, come appunto la diffusione di materiale pedopornografico, di revenge porn e di altri materiali realizzati senza il consenso dei diretti interessati. Inoltre c'è chi accusa l'azienda di aver avallato lo sfruttamento sessuale o anche l'acquisizione e la gestione di dati sensibili degli utenti, esattamente come fanno altre realtà come Facebook.

Come sempre quando si parla di sesso e soprattutto di porno, le opinioni non potrebbero essere più polarizzate: “Se non fosse per il porno, ora non sarei viva”, confida una delle performer intervistate nel documentario, mentre altri accusano Pornhub perché “li riteniamo responsabili di tratte profitto consapevolmente dallo sfruttamento sessuale”. Come sempre in queste realtà mediatiche così complesse, la verità forse sta nel mezzo e di sicuro Money Shot aiuterà a comprendere meglio sfumature e zone grigie di una realtà che, in fondo, riguarda direttamente e quotidianamente la maggior parte di noi.”

Paolo Armelli – WIRED – 2.3.2023

https://www.wired.it/article/pornhub-documentario-netflix-money-shot/

Per chi è più interessato alle serie che ai documentari, consiglio la serie in tre stagioni Deuce – La via del Porno, di cui riporto una recensione, anzi, un breve racconto delle tre stagioni pubblicato da La Repubblica.

“Fin da The Wire la penna di David Simon è garanzia di qualità e di narrazioni complesse che investigano la società americana e le sue conflittualità. Anche The Deuce, ideato con George Pelecanos, è un dramma corale splendidamente girato e interpretato, dedicato a un tema possibile solo su un canale privo di censure come HBO: il mercato del sesso e la nascita dell’industria pornografica nella Manhattan di fine anni Settanta.

La serie

The Deuce è, nel gergo degli abitanti della zona, la 42nd Street, microcosmo di emarginati e criminalità, prostituzione e spaccio. Sullo sfondo, molti cambiamenti politici: interessi economici e immobiliari stanno cambiando i connotati del quartiere, e la pornografia è diventata legale. Seguendo molti personaggi la serie esplora diversi aspetti dell’intreccio in mutamento tra esclusione dalla società e sfruttamento economico, tra oppressione delle minoranze e interessi politici. Soprattutto, assume uno sguardo non banale e non giudicante sul mercato della pornografia, in particolare attraverso le aspirazioni creative di Candy (Maggie Gyllenhall), che da prostituta si ritrova regista di innovativi film hard. Nell’ottimo cast anche James Franco, che interpreta due gemelli diversissimi, l’uno completamente inaffidabile e impulsivo, l’altro incline al compromesso ma anche profondamente radicato nella (e affezionato alla) comunità della Deuce.

Stagione 1 (2017)

La Manhattan notturna del 1971 è ricostruita nel dettaglio e immersa in un’atmosfera ruvida e quasi noir, mentre seguiamo il barman Vince Martino, che abbandona la famiglia per dedicarsi al suo locale Hi-Hat, sulla 42nd Street, il quartiere della perdizione e degli emarginati. Anche il fratello gemello Frankie è un habitué della zona e del gioco d’azzardo. Tra papponi violenti, sex worker sfruttate e criminalità organizzata, la polizia è disposta a chiudere un occhio in cambio di sostanziose mazzette. Qualcosa sta cambiando: dopo una disavventura con la polizia, la studentessa Abby rimane così affascinata dalla vita nella Deuce da lasciare il college e andare a lavorare per Vince, con cui comincia una relazione; Eileen, detta Candy, l’unica prostituta della strada che lavora in proprio, è la prima a intercettare l’opportunità della nascente industria pornografica, un ambiente di lavoro senz’altro più sicuro della strada, dove le sex worker, ultimo anello della catena di sfruttamento, continuano a subire abusi, e a morire.

Stagione 2 (2018)

È il 1977, il sottobosco della Deuce si mescola con la cultura underground. Vince ha un club di successo sostenuto dalla mafia, mentre Abby gestisce l’Hi-Hat, che ora ospita anche concerti punk e mostre. Coinvolta dall’ex prostituta Dorothy, Abby diventa anche un’attivista femminista per i diritti delle sex-worker, scelta che crea tensione con le attività dei Martino, che comprendono anche un peep show e un bordello gestito dal cognato di Vince, Bobby. Sul fronte del cinema per adulti, Lori Madison è ora una star, ma non riesce a svincolarsi dal controllo del pimp C.C.. Eileen è ormai passata dietro la macchina da presa, ma è frustrata dal tipo di storie favorite dall’industria: si lancia così nell’ambizioso progetto di un porno d’avanguardia, e che sia concentrato sul piacere femminile. Intanto l’emissario dell’amministrazione cittadina Gene Goldman si stabilisce nella zona e coinvolge l’agente Alston nel piano di riqualifica di Times Square, che prevede il pungo di ferro contro il sex work. Altre storyline riguardano il razzismo sul set e l’ambiente LGBTQ del quartiere, che si arricchisce del locale aperto da Paul, ex-barman dell’Hi-Hat e amico di Vince e Abby.

Stagione 3 (2019)

David Simon and George Pelecanos hanno dichiarato che la serie è stata concepita fin dall’inizio in tre stagioni, e in effetti la terza e ultima è impregnata di senso della fine di un’epoca. Siamo negli anni Ottanta, la comunità della Deuce è falciata AIDS e oppressa dall’azione dell’amministrazione pubblica, che approfitta dell’emergenza sanitaria per chiudere numerosi locali, in modo da rendere il quartiere sempre più appetibili per investimenti facoltosi. Le cose cambiano rapidamente anche nell’industria del sesso, con l’arrivo del porno amatoriale e del cercapersone, che permette alle sex worker di lavorare in modo indipendente. Molti protagonisti vedono arrivare il proprio declino, pochi riescono a fluttuare sopra il cambiamento. Eileen rimane fedele a se stessa a costo di rinunciare alla serenità sentimentale; Vince e Abby sono tra i pochi a poter scegliere di cambiare vita.”

https://www.repubblica.it/serietv/schede/the-deuce-la-via-del-porno-/559/

Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di Mams make porn? E’ una serie sconcertante nella quale cinque mamme decidono di scrivere e girare film porno per regalare ai loro figli una versione dell’hard più fruibile.

“L'idea poteva venire in mente solo agli inglesi, il cui livello di pudore (almeno in tv) rasenta lo zero: nel programma inglese Mums make porn, in onda dal 19 settembre alle ore 23 sul canale Nove, cinque mamme decidono di scrivere e dirigere un film porno. Lo scopo: realizzarne una versione più genuina, veritiera, se non addirittura educativa in modo da rendere i film hard fruibili ai propri figli.

Suona paradossale. Ovvio. Quindi proviamo a fare un po' di chiarezza.

Lo show parte da un assunto sociologico: oggi il porno è accessibile a tutti. Basta andare sul web e si trova di tutto. E quando diciamo di tutto, purtroppo intendiamo di tutto. Così, qualcuno ha pensato: dato che gli adolescenti frequentano un mondo sessuale estremo, spesso diseducativo e lontano dalla realtà, perché non proporre loro una versione più autentica?

Da qui, l'idea di coinvolgere delle donne, ma non delle donne qualsiasi: le loro madri. In tal modo, a detta degli autori dello show, si prenderebbero due piccioni con una fava: i genitori diventerebbero consapevoli dei contenuti fruiti dai propri figli e allo stesso tempo quest'ultimi potrebbero accedere a un materiale a luci rosse "controllato".

Nello show vediamo infatti un gruppo di cinque madri visionare del materiale hard, valutarlo e poi scrivere e dirigere una loro versione. Il risultato finale sarà visionato da una giuria di addetti ai lavori, nonché da parenti e amici.

In patria il programma ha fatto discutere e qui da noi non sarà da meno. Per almeno tre motivi. Primo: Mums make porn prova a rompere il più invalicabile dei tabù ossia l'omertà sulla vita sessuale dei nostri genitori. Nessun figlio vuole infatti immaginare la propria madre (ma se per questo nemmeno la sorella) impegnata in attività sessuali. La cicogna è un mito che, in certi casi, ha ancora un rispettabilissimo spessore storico-culturale. Ergo, vedere un porno scritto dalla madre rompe quella cortina di pudore che, per certi versi, ci tutela ed è sana. Secondo. Lo show si propone di trasformare il porno in un contenuto con una valenza educativa. Può però davvero esserlo? Non stiamo infatti parlando di film passionali o erotici, ma di porno con tutto quello che tale definizione comporta a livello di scrittura e regia. Terzo, ma non ultimo. Con questa operazione, togliamo ai nostri figli il gusto della trasgressione che, in età evolutiva, ha una precisa valenza educativa (lei sì...) perché è l'ultima, recondita, percezione tra ciò che dovremmo fare e ciò che non dovremmo fare.

Il dibattito è aperto...”

Francesca D’Angelo – ELLE – 19.9.2019

https://www.elle.com/it/showbiz/tv/a29105518/serie-tv-porno/

Ci sono molte altre serie che esplorano il mondo dell’hardcore. Scoprite quali in questo articolo di GQ.

“Molte delle serie attualmente in corso stanno esplorando l'industria erotica, risalendo fino alla creazione dei primi film, servizi e riviste per adulti.

Se andate nei cataloghi di streaming, vi imbatterete in molte serie sulla storia del porno, che non sono porno, ma cercano di esplorare come è nato quell'universo, come è diventato quello che è oggi, e il rapporto di amore e odio che abbiamo con tutto ciò che ha a che fare con la sessualità e i contenuti per adulti, attraverso la censura, la rivoluzione sessuale e i cambiamenti sociali che sono arrivati con tutto questo.

Il sesso vende e incuriosisce, lo sappiamo già, e questo ha dato a molte persone l'idea di trasformarlo in un business, ma può essere anche un tema utile a parlare di importanti questioni sociali, legate alla libertà di espressione e all'essere chi siamo.

Commedie, drammi e persino serie basate su storie vere stanno risvegliando quella curiosità facendone il tema centrale di ciò che ci raccontano. Minx, per esempio, è una commedia HBO sulla nascita di una rivista porno per donne, Red Lights esplora il mondo della prostituzione con uno sguardo realistico e duro, e Linee bollenti è una serie che ci porta nel pazzo mondo del sesso telefonico, e questo è solo parte della nuova rivoluzione sessuale raccontava in tv.

Siamo sempre alla ricerca di una buona serie, e ce ne sono alcune a tema sessuale che sono sicuramente da vedere.

Con Jake Johnson e Ophelia Lovibond, Minx - ancora in attesa di una distribuzione per l'Italia - ci porta a Los Angeles negli anni '70, dove una donna cerca di creare una rivista per donne con contenuti intelligenti e femministi. Ovviamente nessuno vuole pubblicarla, così finisce per fare squadra con un produttore di porno, che le dice che, la chiave per vendere la sua idea, è creare la prima rivista erotica per donne, scatenando una rivoluzione e una battaglia con i conservatori.

Linee bollenti (Netflix)

Questa serie olandese racconta una storia vera. Tutto si svolge nella Amsterdam degli anni '80, quando una coppia di amici fraterni decide di creare la prima linea telefonica erotica. Una studentessa di psicologia accetta un lavoro in questa bizzarra azienda proprio nel momento in cui i due stanno diventando ricchi da un giorno all'altro con un business che ha più successo di quanto potessero immaginare.

Hard (HBO Max)

Questa commedia dal Brasile - ancora inedita in Italia - racconta la storia di Sofia, una donna che è appena diventata vedova e scopre che suo marito le ha tenuto nascosto un segreto per tutta la vita. Lui aveva un'attività segreta in cui produceva film pornografici, e ora tocca a lei tenere quel business vivo per provvedere alla sua famiglia.

Bonding (Netflix)

Questa black comedy è incentrata su una studentessa di psicologia di New York che decide di iniziare a lavorare come dominatrice e assume un amico come assistente per avviare più in fretta la sua attività e farsi strada nel mondo BDSM. La serie è basata sulla vera storia di Rightor Doyle e mostra come i protagonisti cercano di trovare un equilibrio tra i loro affari segreti e la vita che desiderano per se stessi.

The Deuce (HBO)

Tra i titoli di un passato recente, The Deuce, andato in onda su Sky, vede protagonisti Maggie Gyllenhaal e James Franco al centro di una storia sulle origini dell'industria del cinema porno. La vicenda si svolge a New York negli anni '70 e '80, quando la prostituzione era al suo apice e i primi studios porno cominciavano a comparire, con vari personaggi in lotta per il controllo del nuovo mercato.

Il regista nudo (Netflix)

Questa serie giapponese ispirata alla vita di Toru Muranishi, un regista che divenne noto come "l'imperatore del porno", è ormai tra i classici a sfondo erotico di Netflix. La serie è ambientata negli anni '80, quando un venditore di enciclopedie decide di cambiare la sua vita ed entrare nell'industria del porno giapponese per metterla sottosopra con le sue idee rivoluzionarie.

Red light (HBO Max)

Carice van Houten (Game of Thrones) è la protagonista di questa serie nominata al Festival di Cannes e ambientata nel famoso quartiere a luci rosse di Amsterdam. La storia è quella di tre donne che sono collegate attraverso il mondo della prostituzione e del traffico di esseri umani. La morte di una lavoratrice del sesso minorenne scatena un'indagine che porta la polizia a rintracciare una coppia che traffica in donne e potrebbe essere la chiave per fermare un sistema criminale oltre che per trovare l'assassino.

The Girlfriend Experience (StarzPlay)

Basata su un film di Steven Soderbergh, questa serie è uno sguardo sul mondo delle escort di lusso. Le stagioni seguono diverse donne (avvocati, studenti e donne di successo) che decidono di iniziare a lavorare per una società che organizza incontri con clienti potenti, occasioni nelle quali le escort possono guadagnare somme notevoli e anche stabilire regole e limiti agli incontri stessi.”

Paloma Gonzales – GQ – 21.4.2022

https://www.gqitalia.it/show/article/serie-tv-sesso-storia-porno

Per oggi mi fermo qui, non prima però di ribadire che, facendo mie le parole di Papa Francesco, il sesso è veramente un dono di Dio.