AMENITA’ SESSUALI: EPISODIO 9
E già, se ancora non lo sapessimo noi esseri umani siamo quantomeno bizzarri. Operiamo inseguendo il nostro ideale di equilibrio, che cambia però in base al nostro umore, all’educazione ricevuta, alle nostre perversioni occultate.
Fin quando le decisioni riguardano solo noi e non recano danno o dolo ad alcun altro del consorzio umano, niente di male; possiamo tranquillamente considerarle come semplici bizzarrie.
Quando, però, è un legislatore a prendere decisioni che impattano sulla vita e la libertà di molti suoi simili, ecco che non è più possibile operare sulla base di un’inclinazione del tutto personale.
Il caso della prima amenità esposta in questo nono episodio è assolutamente esemplare.
Se io pago una ragazza per fare sesso, questa è prostituzione ed è punita con l’arresto, perché illegale.
Se invece pago una ragazza per fare sesso, filmarlo e poi vendere il filmato, non corro alcun rischio, è tutto entro i confini della legge.
Ecco, questo è un chiarissimo esempio di quanto vario, anzi, variamente ameno sia l’essere umano.
Beh ragazze e ragazzi, basta chiacchiere e godetevi questo ennesimo episodio delle Amenità sessuali.
CAVILLI DELLA LEGGE: PROSTITUZIONE E PORNOGRAFIA
Le assurdità non solo italiane, ma dell'intero mondo occidentale sono ben espresse dai Griffin (il cartone animato che spesso crea scandalo negli USA).
Per tal motivo, condivido delle pic prese da una loro puntata, riguardanti la prostituzione.
Beh, ricordatevi, se non è prostituta, magari è un'attrice.
TINTINNABOLI
Questo e' un tintinnabolo romano a forma di fallo volante. Dovrebbe essere del primo secolo.
Lo espongono nel Museo Archeologicico di Napoli.
Ne ho trovato un altro e un altro.
E un altro.
Perche' stavo cercando che cosa e' un tintinnabolo.
Un tintinnabolo viene descritto come questi aggeggi nelle chiese.
Vengono anche appesi sotto i baldacchini e portati nelle Processioni.
Ma allora con questi
Cosa facevano?
QUAL E’ L’ORIGINE DELLA PAROLA SICILIANA “MINCHIA”?
Foto da: fanpage.it
L’etimologia di questa parola e' ricondotta al latino mèntula (riportata acriticamente e stancamente da molti vocabolari, anche da quello calabrese del Rohlfs): da cui potrebbe derivare anche il calabrese mentìri, equivalente a penetrare: iddha mi risi ed eu nci risi / iddha lu vosi ed eu nci lu misi.
Il mai compianto abbastanza Giovanni Semerano (Dizionario della lingua latina e di voci moderne, Firenze, Olschki, 2002, sub mentula, mateola, meta) chiarisce che dall’ebraico matte, pertica, e dall’accadico metu, palo (da cui l’espressione latina porrexit ab inguine palum per ebbe un’erezione), è derivato il latino arcaico mattea, mazza, con il diminutivo mateola, piccola mazza (analogo al calabrese mazzarèddhu), poi divenuto mèntula; meta era inoltre “un cumulo conico di paglia. Di fieno, …, sempre costituito da uno stollo o stocco, lunga pertica intorno alla quale si ammucchiava la paglia”; e, d’altra parte, deriva da ‘meta’-pertica anche il verbo metor, misuro con la pertica, donde il metro unita di misura nel sistema metrico decimale.
Per Raffaele Corso (La vita sessuale nelle credenze, pratiche e tradizioni popolari italiane, Firenze, Olschki,, p. 298) da mentula deriva il latino medievale mentla che, attraverso gli intermedi menkla e menkja, conclude finalmente il suo viaggio bimillenario con la minchia calabro-sicula.
E, a proposito di misure, lunghe e sofisticate applicazioni nulla hanno apportato circa la lunghezza accettabile, ‘media’ o ‘modale’, per la minchia: inferenze venivano ricavate da tratti somatici evidenti ( quali nasu / tali fusu) e, con sofismi ‘a contrario’ rispetto all’altezza, si sosteneva (e la circostanza era avvalorata da una canzone di Fabrizio di André) che i nani sarebbero superdotati e gli spilungoni facessero brutta figura; donde il brocardo che l’omu non si misura cu lu parmu ma, verrebbe da dire, la minchia sì.
E colpì molto il fatto che i Bronzi di Riace, simbolo ormai universale della virilità nell’arte classica, apparissero sproporzionati per difetto.
VENDE IMENE INTATTO A 1 MILIONE
Pare che questa ragazza abbia messo in vendita la propria verginità
Questa giovanissima ragazza italiana ha deciso di mettere all'asta la propria verginità per 1 mln di euro. Molti magari la criticheranno ma il suo scopo è uno ben preciso ovvero quello di andare a studiare a Cambridge.
Quello però che si dovrebbe sapere è che a Cambridge si può andare anche con ottimi voti ottenendo una borsa di studio senza dover sacrificare se stessi e parti del proprio corpo.
Questo è una cosa che dovrebbero sapere tutti, indipendentemente dal nome, Harvard, MIT O Cambridge importante è avere un ottima votazione e i mezzi si trovano per frequentare università del genere senza dover pagare anche cifre folli.